Il caso

Export lombardo sugli scudi: nel 2021 merci per oltre 150 miliardi di euro

La Regione Lombardia esporta circa un terzo del totale nazionale.

Export lombardo sugli scudi: nel 2021 merci per oltre 150 miliardi di euro
Pubblicato:

Export lombardo come non mai. E' quanto emerge dal report di Unioncamere sui dati Istat: le imprese lombarde nel 2021 hanno esportato merci per un valore di 150 miliardi di euro.

150 miliardi di euro in merci esportate: l'export lombardo sugli scudi

La Lombardia guida la classifica delle esportazioni. Le imprese regionali, infatti, nel 2021 hanno esportato merci per un valore di oltre 150 miliardi di euro, pari al 33,6% del totale delle esportazioni nazionali di quell’anno. E’ uno dei risultati del report condotto da Unioncamere sui dati dell’Istat, analizzati dal centro studi Tagliacarne. Per avere un’idea delle proporzioni in campo, nel resto dei territori del Nordovest il Piemonte, sempre nel 2021, ha esportato 52 miliardi (l’11,6% del totale nazionale) e la Liguria quasi 5 (l’1,1% del totale nazionale).

Il focus sulle imprese non esportatrici

La regione lombarda ha conquistato le prime posizioni in classifica anche per quanto riguarda le imprese che non esportano regolarmente, nel capitolo delle imprese aspiranti esportatrici (ossia che, pur avendo le caratteristiche per esportare la propria merce, non lo fanno, mantenendone però la potenzialità) che in quello delle esportatrici emergenti (vale a dire le imprese che nel settennio preso in considerazione, dal 2015 al 2021, hanno esportato per un periodo di tempo da 1 a 3 anni). In Lombardia, infatti, sono 1.123 le imprese aspiranti esportatrici, il 20% del totale nazionale. In Piemonte sono 474 (l’8,5%) mentre in Liguria sono 150 (il 2,7% del totale nazionale).

Il dettaglio dai territori: le province

L’analisi ha estrapolato poi, per quanto riguarda le imprese che non esportano regolarmente (o non lo fanno affatto, come le aspiranti) la classifica delle province per numero di imprese con queste caratteristiche. E’ curioso (ma non stupisce) notare come, anche nel campo delle imprese che non esportano regolarmente all’estero, il primato sia stato registrato in terra lombarda, con la provincia di Milano in testa. Ma se per quanto riguarda le imprese aspiranti il territorio milanese è a poca distanza da quello di Torino (303 imprese contro 240, entrambi i dati intorno al 5% del totale nazionale), nel capitolo delle imprese emergenti la provincia milanese schizza in avanti, salendo a oltre 1.000 imprese, bissando il dato di Roma, che è al secondo posto ma con poco più di 500 imprese. In tutta Italia le imprese non esportatrici (aspiranti ed emergenti) sono circa 17mila.

«Malgrado la propensione all’internazionalizzazione – scrivono gli esperti del centro studi di Unioncamere - molte di queste realtà, in particolare le aspiranti, rimangono in larga misura microimprese, strutturalmente più fragili e bisognose di fare un salto di qualità, al fine di fare i necessari investimenti per cominciare a competere sui mercati esteri. Inoltre, la forte concentrazione territoriale e settoriale, tale per cui queste imprese appartengono prevalentemente al Nord ed ai settori manifatturiero e commerciale, sottolineano l’importanza di politiche mirate, in grado di sfruttare al meglio il pieno potenziale di queste realtà. Secondo una stima sui dati del 2021, se le imprese potenziali esportatrici fossero messe in condizione di operare stabilmente sui mercati internazionali, il volume complessivo dell’export nazionale registrerebbe un aumento compreso tra il 2,6% e il 3,0%, ad ulteriore evidenza della strategicità di queste aziende».

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *