L'indagine

E' in Liguria l'indice di solitudine più elevato, e aumenta il lavoro domestico

E’ stato presentato il 1º Paper del Rapporto 2025 Family (Net) Work «La fatica delle famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura», realizzato dal Censis e promosso da Assindatcolf.

E' in Liguria l'indice di solitudine più elevato, e aumenta il lavoro domestico
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Sono 8,8 milioni le persone che vivono sole in Italia, di cui il 55,2% ha 60 anni e più; è elevato l’Indice di solitudine, pari a 34,4 persone sole ogni 100 famiglie. E’ stato presentato il 1º Paper del Rapporto 2025 Family (Net) Work «La fatica delle famiglie: una difficile articolazione della domanda di cura», realizzato dal Censis e promosso da Assindatcolf.

Indice di solitudine, è in Liguria il posto dove ci sono più persone sole

In Lombardia ci sono 1.500 persone sole di cui 796 con più di 60 anni, in Piemonte 770 con 443 over 60 e in Liguria rispettivamente 318 e 189. L’indice di solitudine più alto è quello della Liguria con il 42,9% complessivo e il 59,4% considerando le persone sole con più di 60 anni. E questo implica un utilizzo del lavoro domestico.

«Fino al 2020 - ha spiegato Andrea Toma, responsabile area Economia, lavoro e territorio del Censis - si è registrata una crescita del lavoro domestico, soprattutto delle badanti (+20%) poi il calo che fa pensare a un ritorno del lavoro irregolare. Un tema affrontato ma non risolto che è divenuto problema strutturale. Un altro nodo a cui occorre pensare è quello del progressivo invecchiamento degli stessi lavoranti: il 42% ha più di 55 anni, le badanti in questa fascia d’età sono il 48,3%. E’ la Lombardia ad avere il numero assoluto più elevato di lavoratori domestici e le badanti sono in percentuale di poco superiore alla media nazionale (8,7% contro l’8,5%)».

Secondo il Censis il problema maggiore è la mancanza di assistenza immediata

Vivere da soli non implica necessariamente una condizione di disagio, ma comporta una serie di difficoltà che possono accentuarsi invecchiando. Secondo l’indagine realizzata dal Censis su un campione di più di 2.300 famiglie datrici di lavoro domestico, quello che viene ritenuto il problema maggiore è la mancanza di assistenza immediata in caso di emergenza (50,5%), che sale al 52,2% tra gli over 75. Segue la gestione delle attività domestiche e la preparazione dei pasti (38,2%). La solitudine e l’assenza di relazioni di supporto preoccupano il 31,6% delle persone. Questo dato è più alto tra gli under 50 (45,1%) rispetto agli over 75 (22,0%). Le difficoltà nella gestione delle pratiche burocratiche digitali vengono indicate dal 31,2%, mentre l’accesso all’assistenza privata dal 20,6%, con percentuali più alte tra i giovani (23,8%) rispetto agli over 75 (14,4%). Al contrario, l’accesso ai servizi sanitari diventa più preoccupante con l’età: dal 7,9% degli under 50, arriva al 18,0% tra gli over 75. Oltre all’aiuto di lavoratori domestici, le persone che vivono sole adottano strategie diverse per affrontare i bisogni quotidiani, ma il supporto di familiari e amici rappresenta la soluzione più diffusa, scelta dal 43,9%, con un picco che arriva al 57,6% nelle persone over 75.

Il ruolo del caregiver nelle famiglie

Il 64,3% di chi ha una persona non autosufficiente all’interno della propria famiglia dichiara di esserne il caregiver. Le principali mansioni svolte con regolarità riguardano soprattutto la gestione delle pratiche amministrative, con il 90,7% che dichiara di occuparsene sempre. la maggior parte degli intervistati concorda sul fatto che essere caregiver limiti il tempo disponibile per il lavoro o per altre attività personali (89,2%), con una percezione più marcata tra le donne (93,4%) rispetto agli uomini (82,9%).

«La fotografia scattata dal Censis restituisce un quadro chiaro del ruolo cruciale del lavoro domestico e dell’assistenza familiare in una società sempre più anziana e frammentata - ha dichiarato Andrea Zini, presidente di Assindatcolf - Le badanti e i caregiver, spesso invisibili nel dibattito pubblico, sostengono un sistema di welfare familiare che altrimenti rischierebbe di collassare. Serve un riconoscimento più concreto del loro contributo, con politiche di supporto economico, formazione adeguata e misure per ridurre lo stress e il peso emotivo di chi si prende cura degli altri».

Secondo il rapporto annuale Domina 2024, di recente presentato in Senato, le famiglie italiane nell’ultimo anno hanno speso 13 miliardi di euro per il lavoro domestico; in particolare, la spesa per badanti, è di 7,2 miliardi. «Se lo Stato dovesse farsi carico di questa componente di assistenza, la spesa pubblica aumenterebbe del 25% (+6 miliardi)» dichiara Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina.