Innovazione e tecnologia

Data center in Lombardia approvato un progetto di legge per il loro insediamento

«Abbiamo deciso di intervenire - afferma il presidente Attilio Fontana - per colmare un vuoto normativo, sia nazionale che regionale, per un settore di crescente importanza e che, quindi, per svilupparsi, necessita di regole del gioco certe».

Data center in Lombardia approvato un progetto di legge per il loro insediamento

La questione dei data center è centrale nel dibattito del Paese e per lo sviluppo del futuro economico delle nostre regioni: in Lombardia un progetto di legge specifico.

Il progetto di legge lombardo sui Data Center

Nonostante l’elevata rilevanza economica, tecnologica e strategica dei centri di elaborazione dati, i cosiddetti Data Center, non risultano ancora leggi chiare e unitarie a livello nazionale né regionale. In particolare, si pone l’attenzione sul consumo di suolo ed energetico che questi centri richiedono.  Per questo motivo la Giunta di Regione Lombardia ha approvato il Progetto di Legge (PdL) sulle disposizioni in materia di insediamento di Data Center. In considerazione del fatto che oltre il 60% delle richieste nazionali per il loro insediamento sono in Lombardia.

«Abbiamo deciso di intervenire – afferma il presidente Attilio Fontana – per colmare un vuoto normativo, sia nazionale che regionale, per un settore di crescente importanza e che, quindi, per svilupparsi, necessita di regole del gioco certe». «Con il PdL – spiegano Fontana e l’assessore regionale a Enti locali, Montagna e Risorse energetiche, Massimo Sertori – si intendono perseguire gli obiettivi di garantire il governo regionale delle procedure autorizzatorie, mediante il coordinamento tra i diversi attori istituzionali e l’individuazione di tempi certi; assicurare certezza e omogeneità sul territorio regionale con riferimento alla destinazione d’uso urbanistica; governare l’elevato consumo energetico, limitando operazioni speculative e favorendo l’utilizzo di fonti rinnovabili; individuare come prioritarie l’utilizzo di aree dismesse, il riutilizzo del calore prodotto, favorendo tecnologie alternative all’utilizzo dell’acqua e disincentivare il consumo di suolo agricolo nello stato di fatto, prevedendo un maggior contributo di costruzione da destinare a misure compensative di riqualificazione urbana e territoriale».

Si tratta di un PdL, rimarcano il governatore Fontana e l’assessore Sertori – che è stato oggetto di ampio confronto tra le direzioni generali coinvolte e con i principali portatori di interesse pubblici e privati.

«Con questo agile PdL di 10 articoli – affermano Fontana e Sertori – cerchiamo di porci nelle condizioni per evitare i contrasti sulle realizzazioni dei data center qualora i progetti per la loro creazione vadano a incidere sullo sviluppo urbanistico, su quello delle aree verdi, sulla disponibilità di terreno utile per l’agricoltura e rispondano alle esigenze del mondo economico».
«Certo i Data Center che sorgeranno in Lombardia daranno un servizio all’intero Paese e anche al Continente – aggiunge Sertori -. Allo stesso modo rileviamo delle preoccupazioni perché si tratta di infrastrutture particolarmente energivore, oltre ad avere la necessità di importanti quantità d’acqua per il raffreddamento». «Proseguono quindi – conclude Sertori – le interlocuzioni con il Ministero, perché certo non si può pensare che consumi elevati di energia per un servizio per tutto il Paese possano in qualche modo penalizzare la Lombardia».