La storia

Da 25 anni contro la tratta e lo sfruttamento: la storia di Liberazione e Speranza

Venticinque anni di lavoro discreto e puntuale per aiutare le vittime della tratta e della violenza di genere, per accogliere, liberare e costruire un futuro, quindi la speranza. Nata ufficialmente il 7 aprile 2000 come associazione, e trasformatasi in cooperativa sociale con la riforma del terzo settore, Liberazione e speranza con sede a Novara, ricorda le origini, si sofferma per un bilancio ma soprattutto continua a costruire futuro.

Da 25 anni contro la tratta e lo sfruttamento: la storia di Liberazione e Speranza
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Liberazione e Speranza da 25 anni lotta contro la tratta e lo sfruttamento delle vittime della violenza di genere.

Da un quarto di secolo contro la violenza di genere, la tratta e lo sfruttamento

Venticinque anni di lavoro discreto e puntuale per aiutare le vittime della tratta e della violenza di genere, per accogliere, liberare e costruire un futuro, quindi la speranza. Nata ufficialmente il 7 aprile 2000 come associazione, e trasformatasi in cooperativa sociale con la riforma del terzo settore, Liberazione e speranza con sede a Novara, ricorda le origini, si sofferma per un bilancio ma soprattutto continua a costruire futuro.  LeS è divenuta punto di riferimento nazionale per l’anti tratta (e proprio il 3 e 4 aprile ha organizzato una due giorni di lavoro con gli operatori per confrontare le buone pratiche e analizzare come il fenomeno sia cambiato) e nello stesso tempo ha iniziato a occuparsi di violenza di genere con numerosi progetti. Gestisce due centri antiviolenza: Spazio Donna a Novara ed Eos a Vercelli; nel 2016 vene avviato uno sportello antiviolenza e due anni dopo apre la prima «Casa serena» che prevede l’inserimento delle donne vittime di violenza in un contesto simile a quello familiare, ma protetto e sicuro.

«Per me è stato un abbraccio - racconta una donna accolta, Alessandra - ho capito che c’era qualcuno capace di pensare a me, non ero più sola».

Da settembre 2023 il Centro uomini autori di violenza

E ancora, da settembre 2023, all’interno del Piano triennale regionale degli interventi per contrastare la violenza di genere, coordina le attività di sportello, di accoglienza, la realizzazione del Centro Uomini autori di violenza, la sensibilizzazione all’interno nelle scuole e le attività di formazione, gli inserimenti lavorativi. Dal 2014 vengono assistite anche le donne migranti, che richiedono protezione internazionale, attraverso i Cas (Centri di Accoglienza Straordinaria): la cooperativa lavora sull’integrazione sociale e non solo sull’emergenza. In questo momento ci sono 20 donne in accoglienza. Dal 2022 LeS si occupa di emergenza abitativa: a dicembre 2024 gli appartamenti dedicati a nuclei e persone singole sono 14 per un totale di 61 persone accolte, di cui 37 bambini. Da gennaio 2023, infine, è attivo il servizio di Pronto Intervento Sociale per ogni area di emergenza sociale (famiglia, minori, senza dimora, donne vittime di violenza) mediante un numero di reperibilità attivo durante l’orario di chiusura del servizio sociale e 24 ore su 24 il sabato, la domenica e i giorni festivi. Nel 2024 ha maturato in media 540 ore di reperibilità al mese e tre uscite d’emergenza al mese. Tutto il lavoro di LeS avviene in rete con gli enti pubblici, le forze dell’ordine, le strutture sanitarie sia per prevenire sia per dare risposte.

Il progetto "Common Ground" dalla fine del 2022

Un altro progetto a cui la cooperativa tiene molto è “Common Ground” avviato alla fine del 2022: si propone di prevenire e contrastare le forme di distorsione del mercato del lavoro (irregolare o sommerso, caporalato) in tutti i settori. La Regione Piemonte è capofila: è destinato a stranieri regolarmente soggiornanti, vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, e vede coinvolte cinque regioni del nord. Il Piemonte, sul proprio territorio, ha scelto di operare insieme agli enti antitratta e dunque LeS è capofila di uno dei quadranti: da marzo 2023 a marzo 2025, sono stati seguiti 110 beneficiari, in prevalenza di provenienza dal Pakistan e dal Marocco. I principali settori di emersione sono stati edilizia e logistica. Nel 2024, infine, con il Tribunale di Novara è stata siglata la nuova convenzione per il triennio 2024-2027 per quanto riguarda il Centro di giustizia riparativa.

«Liberazione e Speranza non è solo un’organizzazione: è un progetto di vita che si costruisce nella quotidianità. Il suo obiettivo è generare un nuovo modo di essere e di agire che sia espressione autentica della comunità. E questo significa non solo garantire il buon funzionamento dell’organizzazione attraverso strumenti e risorse adeguati, ma soprattutto fornire motivazioni e strumenti concreti per il riscatto, l’autodeterminazione e l’esercizio dei diritti fondamentali di chi vive in condizioni di vulnerabilità - commenta la presidente, Elia Impaloni - Guardiamo avanti non partendo da un semplice elenco di obiettivi, ma dalle ragioni profonde che ci spingono a perseguirli». In un contesto segnato da sfide e difficoltà, Liberazione e Speranza immagina un futuro che non si fermi alla drammaticità del presente, ma che sappia individuare nuove strade verso il benessere e la felicità. Quali sono, in concreto, gli orizzonti verso cui LeS dirige la sua azione nei prossimi anni? Inaugurerà una lavanderia sociale, dove le donne possano costruire la propria autonomia. Verrà aperta una casa rifugio a indirizzo segreto per proteggere chi fugge dalla violenza; una comunità madre-bambino, dedicata alle donne affinché possano vivere un’esperienza di riscatto e costruire una genitorialità serena. Verrà costituita una cooperativa di tipo B per offrire opportunità lavorative a persone in condizione di svantaggio. «E intorno a questi progetti - prosegue Impaloni - occorre rafforzare una rete di sostenitori che possano offrire opportunità per il benessere delle persone più fragili. E’ un lavoro complesso, una sfida impegnativa. Ma è proprio questa sfida che ci spinge avanti, perché crediamo che trasformare la comunità in un luogo migliore significhi migliorare la vita di tutti, ovunque essa sia».

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