Il caso

Cresce il bisogno di badanti e colf nel Nordovest

La stima del centro studi Idos è stata effettuata incrociando i dati con quelli dell’Osservatorio sui lavoratori domestici dell’Inps, tenendo conto di una quota di lavoro sommerso pari al 45,5%.

Cresce il bisogno di badanti e colf nel Nordovest
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Badanti e colf nel Nordovest cresce il bisogno di queste figure professionali: la maggior richiesta è in Lombardia.

In Lombardia la maggiore richiesta di badanti e colf

E’ in Lombardia che, nei prossimi 3 anni, è prevista la stima più alta di fabbisogno di manodopera nel settore dei lavoratori domestici nel Nordovest. Per quanto riguarda badanti e colf il dato lombardo è infatti secondo solamente a quello del Lazio, e c’entra la demografia. Non solo perché la Lombardia è la regione più popolosa d’Italia, ma anche perché è tra le più anziane. Tra le famiglie più agée d’Italia infatti, quelle composte esclusivamente da persone anziane si concentrano per la maggior parte nel Nordovest. Sono il 29,4% del totale nazionale, seguite con circa un quinto del totale per ciascuna area, da Centro, Nord-Est e Sud. Nelle isole la situazione cambia drasticamente, con solo il 10,5% del totale nazionale di famiglie di soli anziani. Non stupisce quindi che, con un quadro di questo genere, sia sempre più elevata la stima del fabbisogno di manodopera per il settore dei lavoratori domestici. Incrociando i dati sulla popolazione dell’Istat e quelli dell’indagine europea sulla salute EHIS 2019 relativi all’Italia, nel suo rapporto «Family (Net) Work 2025» il centro studi e ricerche Idos ha stimato che all’inizio del 2026 in Italia ci saranno oltre 2 milioni e 160mila ultra 65enni con moderata o grave difficoltà, nelle attività di cura alla propria persona, che necessiteranno di aiuto.

I dati rilevati per le regioni del Nordovest

Queste persone in Piemonte avranno bisogno di 71.400 badanti, sia regolari che irregolari, sia italiani che stranieri, nel gennaio del 2026. In Liguria il dato scende a 29.100, mentre in Lombardia aumenta fino a quota 148.900 (su un totale nazionale di 938mila e 600). La stima del centro studi Idos è stata effettuata incrociando i dati con quelli dell’Osservatorio sui lavoratori domestici dell’Inps, tenendo conto di una quota di lavoro sommerso pari al 45,5% (ultimo dato disponibile che risale al 2022). Le analisi sono state fatte anche per i collaboratori domestici, cosiddetti colf: al 2026 la stima di lavoratori necessari in Piemonte è di 73mila, in Liguria di 22.600 e in Lombardia di 199.900 (su un totale nazionale di 1 milione, 93mila e 300).

Un lavoro che gli italiani non vogliono più fare

Il paper del centro studi Idos rileva un’altra evidenza, ossia che la maggioranza di persone impiegate in questo campo è di origini straniere. La stima del fabbisogno aggiuntivo medio annuo di manodopera nel comparto domestico, sempre per il triennio 2026/2028, parla chiaro: se in Piemonte la quota si attesta a 1.434 unità, di queste solo 424 sono italiane. Le restanti 969 sono straniere, delle quali 632 non provenienti dall’Unione europea. Per le altre regioni del Nordovest cambiano le dimensioni, ma non i rapporti di forza: in Lombardia su un totale di 6.431 unità solamente 1.259 sono italiane, e delle 264 liguri sono italiane solo 78.