Contrasto all'evasione fiscale nel Nordovest recuperati quasi 2 milioni di euro sull'anno di imposta 2023
Il commento del segretario confederale della Uil, Santo Biondo.

Per le attività di contrasto all’evasione fiscale nel 2023, il comune di Milano ha ricevuto la somma di quasi 400mila euro (397.991 euro) come quota spettante per aver contribuito a far rientrare quei fondi nelle casse dell’Agenzia delle Entrate.
Contrasto all'evasione fiscale nel 2023, il Nordovest ha recuperato quasi 2 milioni di euro
Il dato del capoluogo lombardo è da record: infatti, sta in testa alla classifica. Seguono le città di Genova (381.871 euro), Torino (126.060 euro) e Prato (184.579 euro). Il Nordovest è l’area geografica del Paese dove le riscossioni sono più corpose, segno della maggiore attività degli enti locali nella lotta all’evasione, ma il dato è decisamente in difetto: ci sono infatti intere aree geografiche (come ad esempio province intere) dove queste attività semplicemente non esistono, oltre, al discorso dell’incredibile discrepanza tra Nord e Sud. Complessivamente il Nordovest nel 2024 ha visto il ritorno di 1.845.942 euro, la stragrande maggioranza (1,2 milioni) in Lombardia, 418mila euro in Liguria e solo 180mila euro in Piemonte. Ma l’intera Sicilia ha riscosso solamente 8mila euro, e il dato scende ulteriormente per la Puglia, dove arriva a 3.700 euro.
La possibilità esiste da tempo ma è usata sempre meno
La normativa è presente da diversi anni, ma in alcune situazioni addirittura le quote ristornate nelle casse comunali sono in diminuzione un anno con l’altro, come il caso di Genova, che nel 2023 (sulle attività del 2022) aveva recuperato ben 863.459 euro. Una dinamica che può riflettere sia un ridimensionamento delle attività d’accertamento, sia l’effetto del taglio della compartecipazione statale, passata dal 100 al 50 per cento, che rende meno conveniente l’impegno.
Un punto di osservazione sul tema è stato aperto dal sindacato della Uil, che ha aggregato i dati messi a disposizione dal Ministero dell’Interno per cercare di avviare una riflessione:
«Perché il presidio fiscale locale diventi davvero efficace - così il segretario confederale della Uil, Santo Biondo – bisogna riportare in modo stabile la compartecipazione al 100 per cento, con erogazioni automatiche e certe. Occorre poi rafforzare gli uffici tributi, assumendo personale dedicato e investendo in formazione continua. Dove i singoli municipi non ce la fanno, vanno creati uffici intercomunali, le “unità locali antievasione”, che sommino competenze e massa critica. È indispensabile anche un’integrazione digitale piena con l’Agenzia delle Entrate, per accedere in tempo reale alle informazioni catastali e reddituali e produrre segnalazioni qualificate. Un premio annuale alle migliori performance, affiancato a un Rapporto pubblico sulle attività dei Comuni, darebbe visibilità e incentivo concreto alle buone pratiche. Accogliamo, comunque, positivamente l'apertura del Ministro Giorgetti sull’idea di istituire un ente ad hoc per la riscossione dei tributi locali. Un organismo specializzato integrato con le banche dati dell’Agenzia delle Entrate potrebbe garantire efficienza, equità territoriale e un federalismo davvero solidale. Sollecitiamo il governo a trasformare l’attuale collaborazione facoltativa in una vera alleanza fiscale territoriale, fondata su leva economica certa, formazione, trasparenza e strumenti digitali condivisi. Pagare le tasse è spesso percepito come un peso individuale ma, in realtà, si tratta di un investimento comune. Se tutti pagassimo il giusto - ha concluso Biondo – pagheremmo meno, avendo di più: ospedali funzionanti, scuole accessibili, trasporti efficienti e case sicure. Il fisco giusto è quello che redistribuisce, protegge e costruisce coesione. Questa è la nostra idea di giustizia sociale».