Sul podio delle città italiane più inquinate se ne posizionano tre del Nordovest e cioè Milano, Torino e Monza.
Città inquinate d’Italia: il podio è tutto del Nordovest
Mettendo insieme le peggiori performace in base alle medie annuali (μg/mc) del PM10, del PM2,5 e dell’NO2, Ener2Crowd ha calcolato l’Indice Ambientale Sintetico (IAS) basato sulla somma rapportata a 100 delle medie del dato storico delle peggiori performance di ciascuna misura nell’ultimo quinquennio. Milano ha un IAS pari a 88,5/100 (31,45 μg/mc di PM10, 20,75 μg/mc di e 36,25 μg/mc di NO2), Torino un IAS pari a 87,9/100 (32,6 μg/mc di PM10, 19,65 μg/mc di e 35,65 μg/mc di NO2) e Monza un IAS pari a 84,6/100 (33,7 μg/mc di PM10, 21,5 μg/mc di e 29,35 μg/mc di NO2). Tra le prime dieci anche Como con un IAS pari a 80,9/100, Padova con 80,4, Alessandria con 80,3, Cremona con 79, Vicenza con 78,3, Lodi con 75,7 e Modena con 74,9. Quindi troviamo Asti con un IAS pari a 72,4, Bergamo con 72,2, Piacenza con 70,5. Genova va meglio con 57,9.
E Torino è pure inquinante, oltre che inquinata
Torino, inoltre, non solo è inquinata ma anche inquinante: precisamente è la città più inquinante del Paese con oltre 23 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti rilasciate ogni anno. Un dato che la colloca anche al 7° posto nella classifica europea e al 52° posto a livello mondiale. Anche l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (Isde Italia), l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile promosso da Clean Cities Campaign e Kyoto Club da gennaio 2025 hanno iniziato a esaminare mensilmente, in 26 città italiane di 17 regioni, i dati rilevati dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria gestite dalle Arpa-Appa che fanno parte del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente. Sono considerate le medie giornaliere relative alle polveri sottili ed al biossido di azoto, inquinanti per i quali le Linee Guida OMS del 2021 e la nuova Direttiva Europea n. 2024/2881 individuano limiti più restrittivi.
Il superamento dei limiti annuali nei primi 3 mesi del 2025
Nei primi tre mesi dell’anno, Milano, Brescia, Torino e Bergamo hanno già superato i limiti annuali per le medie giornaliere previsti dalla nuova Direttiva Europea per PM2,5. Genova, Torino e Milano quelli relativi al biossido d’azoto. Roberto Romizi, presidente Isde Italia e Paolo Bortolotti, responsabile progetto inquinamento dell’aria:
«L’inquinamento atmosferico rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria. Gli effetti sulla salute sono documentati da un’enorme mole di evidenze scientifiche: aumentano le malattie respiratorie, cardiovascolari, neurodegenerative, i disturbi dello sviluppo nei bambini e i problemi riproduttivi negli adulti. Di fronte a questi dati, non possiamo più permetterci esitazioni. E’ necessario ridurre subito le emissioni inquinanti attraverso politiche più ambiziose e coerenti con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Chiediamo alle istituzioni italiane (dal livello locale a quello nazionale) ed europee di agire con urgenza, recependo immediatamente i nuovi limiti sulla qualità dell’aria, investendo in mobilità sostenibile e transizione energetica. Proteggere la salute delle persone e migliorare la qualità della vita nelle nostre città non è solo un obiettivo, ma un dovere civile e scientifico».