La soluzione lombarda

Carburanti rinnovabili per coniugare transizione ambientale e salvaguardia del settore automotive: la soluzione lombarda

L’assessore lombardo, insieme agli stakeholder, ha presentato a Bruxelles un’evoluzione del documento formulato nel 2022, aggiornandolo e arricchendolo anche dal punto di vista scientifico, grazie al supporto di accademici e tecnici esperti internazionali.

Carburanti rinnovabili per coniugare transizione ambientale e salvaguardia del settore automotive: la soluzione lombarda
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I carburanti rinnovabili per coniugare transizione ambientale e salvaguardia del settore automotive.

La soluzione lombarda per salvare il settore automotive passa dai carburanti rinnovabili

È questa la soluzione che Regione Lombardia - proseguendo nella battaglia a tutela di tutto il comparto e dei posti di lavoro e spingendo sulle alternative ambientalmente sostenibili oltre al motore elettrico – ha proposto nell’aggiornamento del “Manifesto Carburanti Rinnovabili per le filiere produttive della mobilità in Lombardia”, sottoscritto dai principali stakeholder e associazioni di categoria. È stato presentato nei giorni scorsi a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, dall’assessore lombardo allo Sviluppo economico e presidente dell’Automotive Regions Alliance (ARA), Guido Guidesi.

Il documento a sostegno della neutralità tecnologica

Un documento politico e scientifico a sostegno della “neutralità tecnologica”, ovvero della necessità di esplorare tutte le possibilità offerte dalla scienza per sviluppare e diffondere una pluralità di trazioni a basse emissioni, oltre all’elettrico, affinché l’industria lombarda ed europea in generale, basata sul motore endotermico, possa restare competitiva sullo scenario mondiale. Solo in Lombardia il comparto automotive vale oltre 30.000 aziende e 100.000 lavoratori, con un fatturato complessivo di 40 miliardi di euro.

«L’Unione europea – ha evidenziato Guidesi – deve correggere i gravi errori che hanno avvantaggiato i competitori cinesi; una situazione paradossale che, senza correttivi, causerebbe il più grande suicidio economico della storia; basta considerare che attualmente il 75% della produzione potenziale in Europa è di fatto fermo. Le aperture annunciate da Ursula Von der Leyen nelle scorse settimane deve subito trasformarsi in correttivi concreti».

Il rischio chiusura per la filiera della componentistica

La crisi dell’automotive continentale sta portando al rischio chiusura per diversi stabilimenti della filiera della componentistica: in Italia il numero delle vetture prodotte nel 2024 è stato inferiore del 20%, con punte del 30% per i componentisti, rispetto al 2019, e le prospettive per il 2025 si mantengono negative.

«L’Ue lasci libertà di azione rispetto alle modalità con cui raggiungere gli obiettivi ambientali: puntare sui carburanti rinnovabili significa perseguire una transizione ecologica di buonsenso e in grado di coniugare gli obiettivi ambientali con la tutela del comparto»,

ha spiegato Guidesi, regista di un’operazione a tutela del settore iniziata tre anni fa e culminata con la nomina a capo dell’Automotive Regions Alliance (ARA) e soprattutto con la firma, lo scorso novembre, della Dichiarazione di Monza, il documento dell’ARA a favore della neutralità tecnologica contenente passaggi fondamentali voluti dalla Lombardia e sottoscritti da tutte le 36 Regioni europee appartenenti all’alleanza. A questo si aggiunge l’azione portata avanti da Guidesi a livello interregionale nell’ambito della Cabina Economica del Nord Ovest, l’intesa tra Lombardia, Piemonte e Liguria.

L'evoluzione del documento del 2022

L’assessore lombardo, insieme agli stakeholder, ha presentato a Bruxelles un’evoluzione del documento formulato nel 2022, aggiornandolo e arricchendolo anche dal punto di vista scientifico, grazie al supporto di accademici e tecnici esperti internazionali. Il Cluster Lombardo della Mobilità, infatti, ha sottoscritto nello scorso mese di novembre, con FKFS-Forschungsinstitut für Kraftfahrwesen und Fahrzeugmotoren Stuttgart, Institute for Automotive Engineering (IFS) of the University of Stuttgart e Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia, una lettera di intenti nella quale vengono indicate possibili linee di ricerca e innovazione per l’aumento delle quantità e la riduzione dei costi dei carburanti alternativi, e valorizzato il loro utilizzo in motori termici ad alta efficienza di nuova generazione, ipotizzando anche l’apertura di un centro di ricerca e di trasferimento tecnologico in Lombardia. Un documento dalla valenza scientifica importante, grazie appunto ai contributi accademici di rilievo, che arricchisce ulteriormente il percorso lombardo di sostegno al comparto automotive.

Tra le proposte contenute nel Manifesto, quella di riconoscere il contributo dei biocarburanti nel processo di decarbonizzazione dei trasporti, dare pari dignità e sostegno a tutte le trazioni, rivedere l’applicazione delle sanzioni ai produttori di veicoli rispetto ai target di emissioni, introdurre un ‘fattore di correzione del carbonio’ che consenta di contabilizzare i risparmi emissivi dei veicoli che utilizzano carburanti rinnovabili, implementare una strategia energetica europea che riduca i costi e incrementi la disponibilità di energia rinnovabile, valutare con oggettività le ricadute economico-sociali sulle imprese, sulle persone e sui territori dell’attuale quadro regolatorio affinché si considerino con realismo le tempistiche di adattamento dell’intera industria.

«Dobbiamo scongiurare un suicidio economico – ha concluso Guidesi – e far sì che l’Ue riveda certe scelte con l’obiettivo di tutelare competitività e occupazione in Europa. Prima che sia troppo tardi».

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