Bullismo nel Nordovest denunce in aumento
Nel Nordovest esiste un problema legato al bullismo. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Istat, condotta nel 2023: nei nostri territori il 71% dei ragazzi tra 11 e 19 anni (su un campione di 39.214 individui, rappresentativi dei 5 milioni e 140mila ragazzi di quella fascia d’età residenti in Italia), ha dichiarato di aver subito soprusi almeno qualche volta all’anno (il 49,4%) mentre a dichiarare di subirne più volte al mese, tra Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, sono stati il 21,6% del campione intervistato.

Bullismo nel Nordovest, secondo un rapporto dell'Istat le denunce sono in sumento.
Secondo l'Istat le denunce per bullismo sono in aumento
Nel Nordovest esiste un problema legato al bullismo. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Istat, condotta nel 2023: nei nostri territori il 71% dei ragazzi tra 11 e 19 anni (su un campione di 39.214 individui, rappresentativi dei 5 milioni e 140mila ragazzi di quella fascia d’età residenti in Italia), ha dichiarato di aver subito soprusi almeno qualche volta all’anno (il 49,4%) mentre a dichiarare di subirne più volte al mese, tra Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, sono stati il 21,6% del campione intervistato.
Un quinto dei ragazzi è preso di mira con reiterazione
In termini assoluti i nostri territori sono i luoghi dove, in Italia, il fenomeno è segnalato più frequentemente: nel dettaglio invece si nota come gli atti reiterati (le denunce di bullismo dai coetanei più volte in un mese) nel Nordovest siano secondi all’altra area geografica del Nord, il Nordest, seppur di poco. Sono infatti il 22,1% i ragazzi che hanno denunciato atti ripetuti, ma di contro diminuiscono i giovani che hanno dichiarato sopraffazioni qualche volta l’anno (46,8%). La media nazionale è del 21%, mentre addirittura l’8% del campione intervistato ha dichiarato di subire vessazioni più volte alla settimana.
Anche nel bullismo esiste una questione di genere
I maschi, secondo i risultati dell’indagine, sono destinatari di atti di offesa diretta e insulto, mentre per le femmine è più frequente l’esclusione dal gruppo sociale. La ricerca dell’istituto di statistica elenca anche i diversi tipi di violenza, e da questa aggregazione dei dati emerge la questione di genere. I maschi vittime di offese continue sono il 16% (contro il 12,3% riscontrato tra le ragazze), mentre le 11-19enni ripetutamente escluse durante l’anno sono il 12,2% (i ragazzi lo sono nell’8,5% dei casi).
Le azioni dirette le più denunciate
Di fatto, sono le azioni dirette, nella forma delle offese e degli insulti, ad essere denunciate più frequentemente dagli 11-19enni. Più della metà dei ragazzi (55,7%) si è sentita, almeno una volta, offesa o insultata nell’anno precedente mentre le minacce e le aggressioni hanno riguardato circa 11 ragazzi su 100. Tra le forme indirette spicca l’esclusione/emarginazione che è avvertita almeno una volta dal 43% dei giovani; la diffamazione ha riguardato, invece, quasi un ragazzo su quattro.
Se il bullismo va in rete
I social network ormai sono strutturati nelle vite di tutti quanti noi. Il capitolo delle relazioni online, via web, è ormai molto articolato, e soprattutto gli adolescenti sono fruitori di questo strumento. Ma negli ultimi anni è emerso un nuovo problema, legato alla nuova forma di comunicazione: il Cyberbullismo:
«A tal proposito – scrivono dall’Istat - si riscontra come il 30,1% degli 11-19enni abbia dichiarato di aver subìto atti vessatori sia offline sia online. Ad essere stato vittima di atti esclusivamente online è il 3,8% dei ragazzi. Da ciò deriva che i ragazzi che hanno dichiarato di aver subìto, nel corso del 2023, un qualche comportamento oltraggioso online ammontano a circa il 34%: decisamente più i maschi che le femmine, con una differenza di 7 punti percentuali. Il dettaglio delle forme vessatorie avvenute online qualche volta nell’anno o più volte al mese evidenzia come in questa dimensione i ragazzi si siano sentiti più colpiti delle ragazze, anche in termini di esclusione/emarginazione (19% contro 16,6%). La forbice tra i due generi è, comunque, decisamente più larga con riferimento alle offese e agli insulti: oltre 7 punti percentuali in più per i maschi offesi online. Se si guarda a chi è più colpito da oltraggi online ripetuti nel tempo, si conferma la maggiore incidenza tra i maschi che si dichiarano oltraggiati più volte al mese nell’8,9% dei casi contro il 6,6% delle femmine (7,8% nell’insieme)».
I più colpiti dal bullismo? Gli stranieri
Dall’indagine statistica è emerso come siano i ragazzi stranieri a essere più colpiti dalle varie forme di bullismo, sia online che offline. Sempre nella fascia d’età tra gli 11 e i 19 anni, si denuncia «come gli episodi di bullismo online e/o offline tocchino più frequentemente i ragazzi di nazionalità estera. Il 26,8% dei ragazzi stranieri, infatti, dichiara di avere subìto, nell’ultimo anno, atti vessatori con una cadenza più che mensile contro il 20,4% riscontrato tra i coetanei italiani. 1 I ragazzi di alcune collettività straniere sono colpiti più intensamente da atti di bullismo. A sentirsi più frequentemente vittime di bullismo sono i ragazzi di nazionalità rumena e ucraina, che hanno vissuto tale esperienza rispettivamente nel 29,2% e nel 27,8% dei casi. Valori superiori a quelli dei coetanei italiani si riscontrano anche tra gli 11-19enni di cittadinanza cinese, che dichiarano atti vessatori continui in un caso su quattro, e tra quelli di nazionalità albanese e marocchina (oltre il 22%)».