L'indagine Altroconsumo

Aumenta la capacità di spesa delle famiglie, l'indagine di Altroconsumo 2024

Torna a crescere la capacità delle famiglie nell’affrontare le spese quotidiane ma permangono alcune difficoltà legate soprattutto a salute e casa: uno scenario che emerge dall’indagine (condotta su un campione di 2.699 cittadini) «Termometro Altroconsumo 2024».

Aumenta la capacità di spesa delle famiglie, l'indagine di Altroconsumo 2024
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L'indagine Altroconsumo 2024 ha rilevato come stia tornando a crescere la capacità di spesa delle famiglie nelle spese quotidiane ma rimangono alcune difficoltà.

Aumenta la capacità di spesa delle famiglie, ma rimangono alcune difficoltà

Torna a crescere la capacità delle famiglie nell’affrontare le spese quotidiane ma permangono alcune difficoltà legate soprattutto a salute e casa: uno scenario che emerge dall’indagine (condotta su un campione di 2.699 cittadini) «Termometro Altroconsumo 2024». Si conferma un indice del benessere in genere più alto al Settentrione rispetto al Meridione, con un valore pari a 50,1 nel Nordovest, 49,6 nel Nordest, 49,0 nel Centro e 47,5 nel Sud e isole. Con indice superiore alla media Lombardia e Liguria. Sei gli ambiti analizzati: abitazione, mobilità, salute, alimentazione, istruzione, cultura e tempo libero; l’indice di quest’anno è pari a 49 e fa segnare un +3,9 punti sul 2023, riportando il valore ai livelli registrati nel 2020. Quali sono le motivazioni? diminuisce il numero delle famiglie sottoposte a forte pressione economica (dal 19% del 2023 al 16% del 2024) , e aumenta quello dei nuclei che non hanno avuto difficoltà economiche (29%, +3%) anche se per più di un terzo delle famiglie è stato molto difficile, se non impossibile, risparmiare e, in generale, il 70% delle famiglie ha avuto difficoltà a mettere da parte risparmi.

Titolo di studio e benessere economico: un legame stretto

Stretto il legame tra il titolo di studio e il livello di benessere economico: le famiglie in cui entrambi i partner hanno un titolo universitario mostrano una maggiore facilità nell’affrontare le spese. Pesa anche la composizione del nucleo familiare: la situazione è più agevole per chi vive da solo (52,8), mentre all’aumentare dei componenti crescono le difficoltà e l’indice si riduce fino ad arrivare a 41,7 per i nuclei composti da 5 o più persone. Le voci che hanno generato i maggiori problemi alle famiglie sono state: i costi legati all’automobile (il 57% è in difficoltà); le cure dentistiche (55%), le visite mediche (52%), viaggi e vacanze (51%) e bollette (46%).

Pesa la situazione di criticità del sistema sanitario nazionale

«E chiaro come continui a pesare la situazione di criticità in cui versa il Sistema sanitario nazionale a partire dalla mancanza di un efficace intervento sulle liste di attesa per visite ed esami - si legge nell’inchiesta - Secondo gli ultimi dati disponibili la spesa sanitaria privata nel 2023 ha raggiunto i 40,6 miliardi di euro e circa 4,5 milioni di persone hanno dovuto rinunciare a visite o esami diagnostici, di cui 2,5 milioni per motivi economici, con un incremento di quasi 600mila persone rispetto al 2022. Come mostrato da una recente indagine, il 52% delle visite e il 36% degli esami vanno oltre i tempi massimi d’attesa, sfornando il tempo limite di circa 105 giorni. Inoltre, a causa dei lunghi tempi di attesa, nel 30% dei casi le persone sono ricorse ai privati, spendendo in media 138 euro. Questa cifra rappresenta solo una media, poiché sono state registrate spese massime che arrivano fino a 725 euro».

I segnali non sono positivi

I segnali, infine, non sono positivi e le famiglie italiane continuano a guardare al futuro con timore e pessimismo: l’indice che riflette le aspettative per l’anno prossimo è infatti in calo di 0,6 punti. «Non possiamo ignorare questi segnali - dichiara Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne Altroconsumo - Servono risposte concrete da parte delle istituzioni nazionali ed europee per ridare stabilità economica alle famiglie e garantire un accesso equo ai servizi essenziali. E’ il momento di intervenire con misure strutturali per il rilancio, innanzitutto, del potere d’acquisto e una riforma seria della sanità pubblica».

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