Assemblea generale dell'Amma: "E' centrale la metalmeccanica torinese ma serve un piano industriale italiano"
L'intervento di Giorgia Garola.

«La sfida delle competenze è la più importante dei prossimi anni. Dobbiamo investire nella formazione in azienda come e più che nei macchinari. Molto di più. Perché l’essere umano non è un accessorio dell’innovazione, perché solo l’uomo sa creare un reale vantaggio competitivo, culturale e sociale. L’IA può aiutare nell’ottimizzazione, ma la disruption non nasce dal dato: nasce dall’intuizione umana».
"La metalmeccanica torinese è centrale, ma serve un piano industriale italiano"
Si è aperta con queste parole della presidente Giorgia Garola, l’assemblea generale dell’Amma, il più importante gruppo merceologico dell’Unione Industriali Torino di cui fanno parte 634 aziende dei settori Aerospazio, Mobilità sostenibile, Meccatronica, Aziende impiantistiche e General contractor, che rappresentano oltre 53mila dipendenti, pari a più del 40% dei metalmeccanici torinesi. Il Piemonte, ha ripetuto Garola, ha competenze altissime in meccatronica, robotica, aerospazio, impiantistica, macchinari, serve però «un piano industriale italiano su energia, mobilità, idrogeno, nucleare di cui Torino diventi protagonista, non spettatrice».