Approvato il nuovo Piano Socio Sanitario della Regione Piemonte.
L’annuncio da Palazzo Lascaris: approvato il nuovo Piano Socio Sanitario della Regione
Tra le novità: i Tavoli di lavoro per specifiche patologie; la riorganizzazione completa della medicina territoriale con nuove strutture e l’istituzione della nuova figura del “direttore dociosanitario”, le Aggregazioni Funzionali Territoriali come modello organizzativo per la medicina generale e l’assistenza territoriale; l’avvio del nuovo “Corpo Logistico Sanitario Piemontese” per avvicinare i cittadini all’accesso alle cure; il “Responsabile operativo degli ambienti sanitari”; la messa a terra del Piano di edilizia sanitaria; il nuovo Cup integrato con l’intelligenza artificiale; la costituzione del Tavolo di coordinamento per la candidatura di nuovi Irccs pubblici con l’obiettivo di diminuire la mobilità sanitaria; la riduzione di tutte le spese improduttive; il lancio della nuova App Piemonte in Salute, con cui i cittadini piemontesi potranno accedere in modo veloce a tutti i servizi; l’avvio degli screening neonatali estesi e per la diagnosi precoce del diabete di tipo 1 e della celiachia nei bambini; il potenziamento dei servizi di salute mentale, la promozione di interventi preventivi, l’istituzione della Consulta per la Salute Mentale e l’adozione del Budget di Salute; il miglioramento della presa in carico per il trattamento dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione; l’odontoiatria solidale a favore delle fasce più deboli della popolazione e l’allargamento degli screening neonatali ai test presenti in commercio.
«Con il nuovo Piano Socio Sanitario imprimiamo un’accelerazione al processo di cambiamento della sanità regionale – sottolinea l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi – L’obiettivo principale è il ritorno nell’alveo della sanità pubblica di tutti quei cittadini che oggi, per motivi economici, logistici e lunghi tempi d’attesa, rinunciano alle cure sanitarie, perché la sanità o è universale o non è».
Novità anche per la parte sociale del Piano. Innanzitutto l’attenzione verso il ruolo dei caregiver familiari su cui ricade il peso maggiore di fatica e sacrifici. Il Piemonte stanzierà 5 milioni di euro all’anno così da diventare una delle tre regioni italiane che più investe. Poi l’attenzione verso il tema della natalità, con la conferma del Fondo Vita Nascente e il nuovo Buono Vesta da 30 milioni di euro per le famiglie con bambini in fascia 0-6 anni. L’obiettivo della copertura con risorse del capitolo extra Lea dei costi dei parafarmaci per soggetti fragili con malattie rare. L’aggiornamento della disciplina sui servizi residenziali per anziani, disabili, minori e tossicodipendenti per adeguare i requisiti delle strutture ai nuovi bisogni e relative prestazioni. L’integrazione tra servizi sanitari e sociali per la presa in carico globale del paziente, con creazione di percorsi assistenziali condivisi tra Asl, Comuni e servizi sociali, maggiore collaborazione con il Terzo Settore, sviluppo di équipe multidisciplinari per pazienti fragili e non autosufficienti, convenzione unica per tutta la Regione Piemonte tra le singole Asl e i singoli EE.GG. La presa in carico durante la transizione minore età ed età adulta nel campo della disabilità. L’adeguamento della rete dei servizi sanitari penitenziari al modello di assistenza sanitaria territoriale. I percorsi di Invecchiamento Attivo e di salute. «Vogliamo rendere sociale la sanità, mettendo al centro del piano i bisogni di chi finora è sempre stato dimenticato dalle istituzioni» dichiara l’assessore alle Politiche sociali e all’integrazione socio-sanitaria Maurizio Marrone.