Sono stati 7.204 i reati a danno di minori in Italia nel 2024 e nel Nordovest 1.944, con il triste primato della Lombardia che ne registra il numero più elevato in assoluto, circa il triplo rispetto al Piemonte.
Reati contro i minori in aumento anche nel Nordovest
Non solo, mentre in Lombardia i numeri sono in crescita come nella tendenza nazionale, in Piemonte sono in calo. la Liguria ha meno casi a livello numerico ma con un aumento che supera la media nazionale. I dati, elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale, sono stati resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes in occasione della Giornata internazionale delle bambine. Nello scenario nazionale, dunque, si contano 252 casi in più dell’anno precedente, ciò si traduce in una crescita del 4%; su base decennale, invece, l’aumento è molto più marcato, +35%. A colpire è l’aumento dei reati connessi al digitale: pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico; aumentano su base annua del 63% e del 36%.
Il dettaglio lombardo è in linea con la tendenza complessiva
Nel dettaglio, sono stati 1.258 i reati a danno di minori commessi nel 2024 in Lombardia, in aumento del 4%, cioè della stessa percentuale a livello nazionale. In linea con la tendenza complessiva è anche l’aumento dei reati connessi con il digitale: la pornografia minorile registra un incremento del 141% (da 22 a 53 casi), mentre la detenzione di materiale pornografico cresce del 73% (da 11 a 19 casi). Le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 58% del totale. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 89% negli atti sessuali con minorenne, 87% nella violenza sessuale e nella violenza sessuale aggravata, 74% nella detenzione di materiale pornografico, 64% nella pornografia minorile. Sono stati, invece, 485 i reati a danno di minori in Piemonte, in calo del 6% rispetto all’anno precedente. Un andamento in controtendenza rispetto a quello nazionale, che, con 7.204 reati a danno di minori, segna un aumento annuale del 4%.
Anche in Piemonte la prevalenza di vittime è di genere femminile
Anche in Piemonte, come a livello nazionale, le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 64% del totale. La prevalenza femminile è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 100% nella detenzione di materiale pornografico, 93% nella violenza sessuale, 89% nella violenza sessuale aggravata, 75% negli atti sessuali con minorenne, 71% nella pornografia minorile. I maltrattamenti in famiglia sono la fattispecie di reato con più casi: 206 nel 2024, che aumentano del 7% rispetto all’anno precedente.
In Liguria l’aumento è del 5% rispetto all’anno precedente
In Liguria, 201 i reati commessi nel 2024, in aumento del 5% rispetto all’anno precedente. Le vittime sono in prevalenza di genere femminile, pari al 54% del totale e questo è particolarmente evidente nei reati a sfondo sessuale: 100% nella detenzione di materiale pornografico; 85% nei reati di violenza sessuale, 80% negli atti sessuali con minorenni, 68% per la violenza sessuale aggravata e 63% nella pornografia minorile. I reati con più casi sono i maltrattamenti in famiglia (56) e le violenze sessuali (52); la fattispecie con l’aumento maggiore è l’abuso dei mezzi di correzione e disciplina (11 casi, +83%).
«I dati sui reati a danno di minorenni di quest’anno sembrano, purtroppo, mostrare una maggiore fragilità del tessuto sociale – ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – un allentamento dei vincoli morali fino alla rottura di alcuni tabù sociali e un crescente ritorno di fiamma di quella cultura patriarcale che, lungi dall’essere mai definitivamente sconfitta in questo Paese, sembra piuttosto riappropriarsi pericolosamente di spazi di “legittimità sociale” che sono poi lo stesso luogo di coltura della violenza di genere e nei confronti dei minorenni. Non possiamo più rimanere a guardare. Servono azioni rapide, concertate e integrate, che agiscano in maniera organica sia sugli aspetti culturali che su quelli normativi di contrasto alla violenza e alla violenza di genere. A chiedercelo sono soprattutto loro, le vittime di questa ondata di violenza che rischia di diventare, sempre di più, un’epidemia».
«Il fenomeno dei reati in danno dei minori, in ogni loro forma, è molto complesso. Occorre porre la massima attenzione non solo nella prevenzione e nel contrasto, ma anche ai più piccoli segnali indicatori di violenza – afferma il generale Antonio Basilicata, direttore Servizio Analisi Criminale della direzione centrale della Polizia Criminale – Di strategica rilevanza risultano essere anche l’accoglienza e il supporto alle vittime, nonché la realizzazione di campagne informative volte ad accrescere la consapevolezza di tutti e a rimuovere gli ostacoli socio-culturali in cui la violenza trova terreno fertile».