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Pnrr e impianti a biometano: le criticità e l’impegno del Pirellone

Il presidente Gallera ha concluso l’incontro prospettando un percorso di coinvolgimento delle altre Commissioni consiliari interessate e degli assessorati regionali competenti, «al fine di definire e concordare un documento politico che richiami importanza e urgenza della problematica e che possa costituire la base per il coinvolgimento del governo».

Pnrr e impianti a biometano: le criticità e l’impegno del Pirellone

Rivedere la scadenza del bando per l’accesso ai contributi Pnrr che finanziano fino al 40 % gli investimenti per la realizzazione degli impianti di biometano: è quanto chiede il Consorzio italiano Biogas, che riunisce 821 imprese agricole in larghissima parte situate in Lombardia.

Impianti a biometano e Pnrr: le criticità e l’impegno del Pirellone

Una panoramica sulla situazione è stata illustrata dal presidente Cib Piero Gattoni nel corso di un’audizione avvenuta nella seduta della Commissione speciale per il Pnrr del Consiglio regionale lombardo.

«La realizzazione di impianti di biometano prodotto da reflui zootecnici e da scarti agricoli – ha detto il presidente della Commissione, Giulio Gallera – rappresenta un’opportunità per lo sviluppo delle aziende agricole, per il settore industriale e per la salvaguardia dell’ambiente, considerato che ogni tonnellata di biometano destinata al settore trasporti e a fertilizzanti consente l’abbattimento di 5 tonnellate di CO2. Si tratta perciò di condurre in porto la realizzazione delle opere già progettate e che per un terzo si riferiscono ad aziende agricole lombarde e inoltre di non perdere risorse importanti e decisive ai fini dell’abbattimento dell’utilizzo di combustibili fossili così come pianificato a livello europeo e nazionale».

La criticità rappresentata da Cib si riferisce alla scadenza del 30 giugno 2026, entro la quale il Decreto Biometano 2022 prevede che le spese per la costruzione degli impianti siano state quietanzate e gli stessi entrino in esercizio. Purtroppo però si stanno verificando ritardi non riconducibili alla volontà delle aziende che rischiano così di non poter accedere ai finanziamenti bancari oltre che ai contributi del Pnrr. «E’ perciò necessario – ha detto Gattoni – riconsiderare il perimetro del cosiddetto “fine lavori” modificando la definizione di entrata in esercizio per esempio tenendo conto della dimostrazione di essere in grado di avviare la produzione fisica di biometano».

Il presidente Gallera ha concluso l’incontro prospettando un percorso di coinvolgimento delle altre Commissioni consiliari interessate e degli assessorati regionali competenti, «al fine di definire e concordare un documento politico che richiami importanza e urgenza della problematica e che possa costituire la base per il coinvolgimento del governo».