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Al museo dell’auto di Torino la mostra sull’eroe incompiuto Carlo Felice Trossi

Pilota, progettista, costruttore, tra i primi a presiedere Ferrari, Trossi ha vissuto - quindi rappresenta - un periodo di delicati equilibri politici e culturali.

Al museo dell’auto di Torino la mostra sull’eroe incompiuto Carlo Felice Trossi

Nel capoluogo piemontese, patria della storia dell’automobile, una mostra sull’eroe incompiuto Carlo Felice Trossi sarà aperta fino al 28 settembre.

Carlo Felice Trossi eroe incompiuto: la mostra al Museo dell’Automobile di Torino

Aperta fino al 28 settembre la mostra «Carlo Felice Trossi – Eroe incompiuto» al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Pilota, progettista, costruttore, tra i primi a presiedere Ferrari, Trossi ha vissuto – quindi rappresenta – un periodo di delicati equilibri politici e culturali. Secondo il Museo dell’Auto, la vettura è al centro di riflessioni transmediali, abbracciando la storia moderna e contemporanea. La mostra è un atto di analisi e restituzioni, concepito su più livelli per valorizzare le opere esposte e restituire le imprese di un intrepido campione. Si tratta di un allestimento, a cura di Giordano Bruno Guerri – in collaborazione con Maurizio Cilli, Francesco Foppiano, Ilaria Pani, Davide Lorenzoni -, che propone la figura (personale e storica) del pilota biellese attraverso cinque sezioni e dieci veicoli esposti. I visitatori troveranno fotografie, progetti, documenti, patenti, accessori, caschi, tute e trofei e iconiche vetture, da corsa e da turismo, ma anche un modellino d’aereo, un motore d’aeronautica, un cinemobile e un’imbarcazione, oltre al motopattino Simat del 1940.

C’è anche l’Alfa Romeo con cui Trossi arrivò 2° alla sua prima Mille Miglia

Per gli appassionati di auto: dalla Monaco Trossi del 1935 (avveniristico prototipo progettato da Augusto Monaco in collaborazione con Carlo Felice Trossi) alla Alfa Romeo GP tipo 158 “Alfetta” del 1938; dalla Alfa Romeo 8 C 2300 Monza del 1931 alla Maserati 6 CM del 1936; dalla Mercedes-Benz SSK del 1930 alla Alfa Romeo 6C 2500 SS del 1942 (su cui Trossi fece installare due proiettori dal suo aereo personale al posto dei fari centrali originali); dalla Alfa Romeo tipo B P3 del 1932 alla Cattaneo Trossi del 1934, fino alla Alfa Romeo 8C 2300 Zagato del 1932, con la quale Trossi arrivò 2° alla sua prima Mille Miglia nello stesso anno.

L’esposizione è articolata in 5 sezioni

Le sezioni della mostra sono cinque. La “Biografia” propone gli album di famiglia e la raccolta di articoli e annotazioni personali a cura di Clementina Sella, madre di Carlo Felice, che offre uno sguardo intimo e composito sulla storia sportiva e personale di Trossi. In “Competizioni” è approfondita la carriera sportiva del pilota biellese, tra gare in salita, corse su strada e gran premi internazionali. “Aeronautica” racconta l’interesse di Trossi per gli aerei civili e militari che ha posseduto e immortalato in rare fotografie a colori che permettono di apprezzare le tonalità di un mondo prevalentemente visto in bianco e nero. “Nautica”, prima passione di Trossi, esponde Mio Mao: costruita dal cantiere Baglietto tra il 1929 e il 1930 su commissione della famiglia Piaggio, è un runabout in mogano lungo 7,2 metri, con struttura a doppio fasciame incrociato. “Design” è dedicato all’inconfondibile stile e gusto con cui Trossi selezionava le vetture da strada e a quel segno di unicità che sapeva imprimere alle sue scelte automobilistiche.

Spiega il curatore: «Abbiamo titolato questa mostra ‘Eroe incompiuto’ che sembra un limite, ma è una definizione che lo ritrae come pilota: poteva vincere molto di più per la sua genialità di costruttore, ma da ciò che risulta dalla storia, Trossi guardava più allo stile che alla gara, l’eleganza e la regolarità. L’obiettivo principale per lui era la bellezza dell’auto e della guida di motori splendidi. Aveva promesso alla mamma di non correre troppo, che per un pilota è un bellissimo messaggio di estetica!».