I dati

Nel 2024 i Centri antiviolenza piemontesi hanno accolto 4.074 donne vittime

Torino è la provincia con il numero più alto di accessi, con 2.537 donne seguite nel 2024 e 284 nuovi casi nel 2025.

Nel 2024 i Centri antiviolenza piemontesi hanno accolto 4.074 donne vittime
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I dati diffusi dai centri antiviolenza del Piemonte in occasione della Festa della donna dell'8 marzo: le donne vittime accolte nel 2024 sono state 4.074.

In Piemonte oltre 4mila donne vittime di violenza accolte nel 2024

Le mimose per l’8 marzo non bastano. La necessità di lavorare sulle tematiche legate alla violenza di genere continua a essere esplicitata dai numeri. Nel 2024, i 21 Centri antiviolenza del Piemonte hanno accolto 4.074 donne vittime mentre nei primi mesi del 2025 sono già 471 le nuove richieste di aiuto. Torino è la provincia con il numero più alto di accessi, con 2.537 donne seguite nel 2024 e 284 nuovi casi nel 2025. Seguono Cuneo, con 473 donne prese in carico nel 2024 e 43 nei primi mesi del 2025, e Novara, che registra 289 e 44 ingressi. Anche le altre province confermano una situazione di forte criticità: Alessandria ha assistito 290 donne nel 2024, mentre a Vercelli il numero si attesta a 139. Nel Vco sono state 180 le donne seguite, a Biella 91 e ad Asti 75.

L'indagine realizzata da Ires Piemonte

Un’indagine realizzata da Ires Piemonte ha anche analizzato l’attività dei Centri per Uomini Autori di Violenza (Cuav) nel 2023 evidenziando che 452 uomini sono stati presi in carico nei 16 Cuav attivi in regione. Il 72% di loro ha figli e, nella metà dei casi, i minori hanno assistito agli episodi di violenza contro la madre. La maggior parte degli uomini seguiti ha un’occupazione, con il 69,3% che lavora stabilmente, solo un terzo ha un diploma e, nella stessa percentuale, ha subito episodi di violenza da bambino (direttamente o come spettatore). Le tipologie di violenza commesse dai soggetti seguiti sono spesso multiple (nel 52,6%). Le più frequenti sono la violenza fisica (56,9%) e psicologica (49,8%), seguite da stalking (20,4%), violenza sessuale (15%), molestie (7,7%) e violenza economica (3,8%). Un dato residuale ma comunque presente riguarda i casi di revenge porn o vessazioni legate all’uso di immagini e social network (0,9%).

Il commento dell'assessore regionale alle Pari opportunittà

«Il problema della violenza di genere è radicato e richiede azioni ancora più incisive sul fronte della prevenzione – sottolinea l’assessore regionale alle Pari Opportunità, Marina Chiarelli – Il fatto che solo un uomo su dieci scelga autonomamente di intraprendere un percorso nei Cuav dimostra quanto sia difficile per gli autori di violenza riconoscere la gravità delle proprie azioni. Chiederò ulteriori fondi per contrastare questo fenomeno».

Accanto al lavoro dei Cuav, la Regione Piemonte ha investito nel 2024, 295.589 euro per finanziare 15 progetti di informazione, comunicazione e formazione nelle scuole. A bilancio 2025 anche 170mila euro per garantire assistenza legale alle donne vittime di violenza per il supporto nei percorsi giudiziari. Ammonta a 400mila euro il fondo regionale per le iniziative di prevenzione e promozione della parità di genere.