Agriturismo esperienziale in Piemonte il progetto per fare rete
Franca Dino, presidente di Turismo Verde Cia Piemonte: «Gli ultimi anni sono stati anni bellissimi».

Agriturismo esperienziale in Piemonte il progetto per fare rete: lo racconta Franca Dino, presidente di Turismo Verde Cia Piemonte.
Franca Dino: "Dopo il Covid la ricerca del turismo esperienziale anche in Piemonte"
«Gli ultimi anni sono stati anni bellissimi»: così Franca Dino, presidente di Turismo Verde Cia Piemonte, fa il punto della situazione e commenta i dati del report Istat diffusi sul 2023.
«E’ partito tutto dal post Covid - racconta Dino - è stato in quel momento che la gente ha iniziato a cercare anche in Piemonte un turismo esperienziale. L’agriturismo si è trovato nel posto giusto al momento giusto. In Piemonte, e sopratutto nell’Astigiano e nel Monferrato, le zone verso Torino, sono confluite in Unesco nel 2014, e con le vie del vino il turismo enogastronomico è esploso anche qui».
La rinascita all'insegna del turismo lento
La cifra del turismo lento, alla scoperta dei territori e delle culture locali, è decisamente quella che segna il passo di chi si rivolge, per le sue vacanze, alle strutture degli agriturismi. Ed è in questo senso che, osservando alcuni accorgimenti, si riesce a rilanciare i territori e a produrre ricchezza non solamente economica:
«Facciamo anche cultura, oltre che coltura - così Dino - sono moltissime le richieste che ci arrivano da persone che vogliono passare un’esperienza a contatto con la terra, ad esempio nelle vigne del vino. Nella mia zona c’è un produttore di formaggi che propone agli agrituristi di diventare casari per un giorno. Oppure ancora ci chiedono di poter lavorare in campagna, o di passare del tempo qui. Per la maggior parte in questa zona ci sono turisti dal Nord Europa: stanno acquistando tanto da queste parti, sfruttando il loro potere d’acquisto».
Il gemellaggio tra il Piemonte e la Norvegia
Ad Agliano, in provincia di Asti, da qualche anno si fa un evento che celebra un gemellaggio con un comune norvegese:
«Si chiama “Barbera & Fish”, e sfruttiamo la DOCG del Nizza Monferrato con il baccalà. Dal Nord Europa cercano moltissimo la genuinità dei territori e dei prodotti a chilometro zero, e ci stiamo preparando per il 2025 con Turismo Verde Cia, che è un marchio che ci rappresenta, emblema di quello che sta succedendo nel mondo turistico e contadino. Partecipiamo anche ad eventi nazionali, come quello di Agrichef, che ci siamo inventati noi. E’ un percorso di formazione per dare le basi tecniche a tutti i cuochi che vogliano parteciparvi, con lo scopo di fare rete e movimentare prodotti che diversamente non avrebbero la giusta vetrina. La richiesta è già tantissima, ma il progetto è ancora in crescita, dobbiamo ancora arrivare all’apice: però sicuramente quella di mettersi in rete è la strada giusta».