Economia

Bollettino Excelsior, nel Nordovest sono previste quasi 100mila assunzioni

Il Nordest con 85.420 contratti previsti, si conferma l’area con le maggiori difficoltà di reperimento, con il 51,9% dei profili considerati difficili da coprire e picchi del 56% in Trentino-Alto Adige; seguono il Nordovest (96.430 contratti e 47,2% la difficoltà), il Centro (69.660 entrate e 43,7%) e infine il Sud e le Isole (98.320 entrate di cui 41,3% difficili da reperire).

Bollettino Excelsior, nel Nordovest sono previste quasi 100mila assunzioni

E’ stato pubblicato l’ultimo bollettino Excelsior che sscatta una fotografia del mercato del lavoro sui nostri territori.

Il bollettino Excelsior prevede quasi 100mila assunzioni tra Lombardia, Piemonte e Liguria

Previsti 20.580 contratti dalle imprese piemontesi per dicembre, valore che sale a 81.540 se si considera l’intero trimestre dicembre-febbraio; nonostante il calo della domanda, il 49% delle figure professionali appare di difficile reperimento, soprattutto operai specializzati e laureati in chimica e farmaceutica. In Lombardia sono previste 63.270 entrate a dicembre che salgono a 255.200 per il trimestre (con un calo di 7.060 unità) e un 45,7% di difficoltà di reperimento; 8.540 sono le assunzioni del mese di dicembre in Liguria, 30.310 nel trimestre con un +110 unità e una difficoltà di reperimento del 49,7% (la percentuale più alta del Nordovest). Il Nordest con 85.420 contratti previsti, si conferma l’area con le maggiori difficoltà di reperimento, con il 51,9% dei profili considerati difficili da coprire e picchi del 56% in Trentino-Alto Adige; seguono il Nordovest (96.430 contratti e 47,2% la difficoltà), il Centro (69.660 entrate e 43,7%) e infine il Sud e le Isole (98.320 entrate di cui 41,3% difficili da reperire). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le opportunità di lavoro

Le opportunità di lavoro in Piemonte a dicembre costituiscono il 21,4% del totale del Nordovest e su scala nazionale, il 5,9% delle 350mila assunzioni stimate in tutta Italia. Il 58% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di dicembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione, il 17,7% realtà di medie dimensioni e il 24,4% grandi aziende; l’86% delle entrate programmate riguarderà personale dipendente. Considerando i dati a livello settoriale emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 14.990 entrate, il 72,8% del totale (circa 2.130 unità in meno però rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). L’industria prevede 4.890 entrate, generando il 23,4% della domanda (-1.690 unità). Il settore primario, con circa 700 assunzioni (+50 unità), pesa il 3,4%. Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 20.580 entrate previste è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 4.150 ingressi (20,2% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 3.180 assunzioni (il 15,5%) e dai servizi alle persone con 2.860 entrate nel mese e una quota del 13,9% del totale. All’interno del comparto industriale si distinguono le costruzioni con una quota pari al 7,5%.

Quasi un terzo riguarda giovani con meno di 30 anni

Poco meno di un’assunzione su tre (29,7%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 22% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato di poco inferiore a quello medio italiano (22,7%). Permane la difficoltà di reperire personale, pari al 49,3% delle figure professionali principalmente a causa della mancanza di candidati idonei a ricoprire le posizioni vacanti (31,9%), mentre nel 13,2% dei casi la ragione è da ricercare nell’inadeguata preparazione degli stessi. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro segnalato dalle imprese a livello locale risulta superiore al dato medio nazionale (46%). Le difficoltà di reperimento appaiono superiori alla media regionale tra gli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine (63,2%) e tra i dirigenti, professionisti con elevata specializzazione e tecnici (51,5%). All’interno del primo gruppo le criticità maggiori riguardano la ricerca di operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (84,6%) e i meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (79,5%), nel secondo sono gli specialisti nelle scienze della vita (96,0%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (82,3%) i profili più difficili da reperire sul mercato. L’analisi delle difficoltà di reperimento per livello di studio evidenzia problematiche superiori alla media nella ricerca di profili in possesso di un titolo di istruzione tecnologica superiore (ITS, 58,9%), universitario (50,2%), qualifica di formazione o diploma professionale (50,2%). Tra gli universitari, gli indirizzi per i quali le imprese lamentano i problemi maggiori sono quello chimico-farmaceutico (88,9%) e medico e odontoiatrico (70%). Gli indirizzi benessere (75,1%) e impianti termoidraulici (74,0%) saranno, invece, i più difficili da reperire tra i titoli di qualifica di formazione o diploma professionale.