L'inchiesta

Tanta voglia di sci, ma la montagna ormai è un lusso: la ripartenza della stagione sciistica

Con il ponte dell'Immacolata inizia ufficialmente la stagione sciistica.

Tanta voglia di sci, ma la montagna ormai è un lusso: la ripartenza della stagione sciistica

Sta per ripartire ovunque la stagione sciistica nelle aree montane del Nordovest: ma quanto costa una giornata sulla neve con la famiglia?

Stagione sciistica al via, ma quanto ci costa?

Freddo e neve sono arrivati (e non solo in montagna). E c’è chi non vede l’ora di indossare gli scarponi, inforcare sci o snowboard e buttarsi lungo una delle tante discese delle nostre Alpi e Prealpi. Mi raccomando, col casco in testa: da quest’anno è d’obbligo per tutti coloro che praticano sci alpino e snowboard. Ma, ormai è tradizione, la ripartenza della stagione sciistica, prevista il primo week end di dicembre in occasione del ponte (breve) dell’Immacolata, porta con sè l’analisi (e le polemiche) sui costi di questo sport, sicuramente tra i più cari tra quelli maggiormente praticati (se non si considerano motori, equitazione, polo o scherma…). Tra attrezzature, skipass ed eventuali lezioni (vuoi che il tuo piccolino non impari a sciare?), una giornata sulla neve può davvero svuotare le tasche. Se poi mettete in programma la classica settimana bianca potreste sensibilmente intaccare il vostro patrimonio. Anche perché i costi dello sci sono in sensibile aumento.

La ricerca di Assoutenti

I primi a evidenziarlo sono i responsabili di Assoutenti che, nei giorni scorsi, se ne sono usciti con un un report che ha messo a confronto le tariffe dal 2021 ad oggi. Il titolo non lascia dito a dubbi: “Anche quest’anno rincarano le tariffe skipass. In 4 anni aumenti arrivano al +38%”. Non solo: “Settimana bianca sempre più cara, rialzi anche per strutture ricettive e ristoranti. Lo scorso anno un milione di italiani ha rinunciato alle vacanze sulla neve”. Insomma, cari appassionati della neve, anche quest’anno tutti gli impianti delle più note zone italiane di montagna hanno applicato ritocchi dei listini degli skipass. E questo vale sia per il biglietto giornaliero sia per gli abbonamenti stagionali.
Assoutenti, però, si sbizzarrisce a confrontare questi dati con quelli delle annate precedenti. Così si scopre che «a Livigno, ad esempio, il biglietto dello skipass per un adulto, in alta stagione, aumenta dell’8,3% rispetto allo scorso anno, +4,8% al Sestriere e sugli impianti della Vialattea, +4,5% presso il comprensorio del Civetta, +3,6% negli impianti de La Thuile, +3,3% a Cervinia, +3% a Courmayeur. L’abbonamento stagionale rincara del +3,8% negli impianti della Valle d’Aosta, +2,6% sulle Dolomiti e al Civetta, +1% a Livigno. Per un biglietto giornaliero si spendono dai 58 euro di La Thuile, uno dei più rinomati comprensori sciistici della Valle d’Aosta, ai 72 euro di Livigno, arrivando agli 86 euro degli impianti Dolomiti Superski. Per gli abbonamenti stagionali la spesa varia dai 965 euro ad adulto di Livigno ai 1.788 euro della formula Valle d’Aosta+Zermatt».

I rincari degli skipass sfiorano il 40% in alcune aree

Se però si confrontano le tariffe della stagione invernale 2025/2026 con quelle del 2021/2022 si scopre che i rincari degli skipass possono arrivare a sfiorare il +40% – denuncia Assoutenti – E’ il caso del biglietto giornaliero per gli impianti di Livigno, il cui prezzo passa dai 52 euro del 2021 agli attuali 72 euro (+38,5%), per lo Ski Civetta gli aumenti del giornaliero, nello stesso periodo, segnano +34,6%, +30,7% sulla Vialattea; a Bormio il biglietto è rincarato del 30,4%, +28,4% lo stagionale in Valle d’Aosta e il giornaliero Dolomiti Superski, +23,2% il biglietto giornaliero a Courmayeur.  Ma i rincari riguardano ogni aspetto della settimana bianca, a partire da strutture ricettive e ristoranti – avverte Assoutenti – Analizzando i dati Istat, si scopre che i prezzi invernali di alberghi e alloggi vari hanno subito in 4 anni incrementi medi di circa il 20%.

La denuncia di Assoutenti

Da qui la loro denuncia. «I nuovi rincari applicati dagli operatori turistici appaiono del tutto ingiustificati e inaccettabili, sia perché l’inflazione in Italia è sotto controllo, sia perché le tariffe energetiche che nel 2022 avevano aggravato i costi a carico dei gestori degli impianti sono tornate alla normalità – ha dichiarato il presidente Assoutenti, Gabriele Melluso – Prezzi e tariffe aumentati al punto tale da spingere una consistente fetta di cittadini a rinunciare del tutto alla classica settimana bianca: non a caso i numeri ufficiali hanno registrato lo scorso anno una forte contrazione delle presenze in montagna, con circa 1 milione di italiani in meno sulla neve, che arrivano a -4 milioni rispetto al 2023».
In effetti, tra le tendenze più significative rilevate dall’Osservatorio Italiano del Turismo Montano – JFC si riscontra una forte contrazione degli sciatori giornalieri italiani pari a un -14,5%. Così come caleranno gli italiani che soggiornano nelle varie stazioni sciistiche, seppur in misura più contenuta (-3,9%). Continuerà, invece, la crescita dei turisti stranieri con un incremento previsto tra l’8 e l’8,8%.

L’intervento dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano

Una contrazione di italiani giustificata, appunto, dai prezzi spesso proibitivi ai più. Secondo l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano, per il classico week end il costo per persona supera di poco i 620 euro che diventano per una famiglia quasi 1.800 euro mentre la spesa per la settimana bianca è di quasi 1.550 euro per persona e di circa 4mila per la famiglia. Conti salati rispetto a 3 anni fa quando per il week end si spendeva il 30% in meno.
Comunque, sulle piste si prevede già il tutto esaurito. Prova ne è il fatto che a Madonna di Campiglio si è deciso di introdurre una sorta di “numero chiuso” sulle piste limitando il numero diskipass giornalieri in vendita entro una certa soglia nelle giornate di punta, come ad esempio il periodo natalizio.
Comunque, nonostante l’incremento dei prezzi, l’Osservatorio assicura che ci sono 4,3 milioni di italiani (+2,6%) con sci e snowboard pronti a raggiungere le piste. Anche se preferiscono andarci un po’ di meno e soprattutto nei periodi di bassa stagione, quanto i prezzi di skipass e degli hotel sono più abbordabili (e molti avrebbero già prenotato per poter sfruttare gli sconti). Infatti, le previsioni per le settimane di Natale, Capodanno e Carnevale dicono che ci si può attendere il classico pienone, ma non il sold out.
In ogni caso, secondo JFC la stagione sciistica si preannuncia da record, con un giro d’affari di oltre 12 miliardi di euro.
Senza dimenticare che ci sono le Olimpiadi Milano Cortina 2026 che, sempre secondo l’Osservatorio, avranno un impatto economico di circa 5,3 miliardi di cui 1,1 di spesa diretta di spettatori e operatori, 1,2 miliardi come turismo post olimpico nei 18 mesi successivi e altri 3 miliardi per effetto del potenziamento delle infrastrutture.