L'approfondimento

Invecchiamento attivo al centro di un convegno dello Spi Cgil Lombardia

«L’attivazione diffusa di tecnologie e strumenti per l’assistenza domiciliare rappresenta una delle principali sfide per il futuro prossimo delle politiche regionali di cura agli anziani».

Invecchiamento attivo al centro di un convegno dello Spi Cgil Lombardia

Invecchiamento attivo al centro del convegno dello Spi Cgil Lombardia in provincia di Monza e della Brianza.

Lo Spi Cgil Lombardia e il convegno sul tema dell’invecchiamento attivo

«Invecchiamento attivo: conoscere, riflettere, proporre». Andava sotto questo titolo un convegno promosso dallo Spi Cgil Lombardia che in provincia di Monza e della Brianza ha voluto far sedere intorno a un tavolo diversi attori che operano in questo contesto: dalle Agenzia di tutela della salute ai Comuni, passando per economisti e rappresentanti di Auser, l’Associazione che nelle sue finalità ha proprio quella di promuovere l’invecchiamento attivo. Prezioso anche il contributo di Elena Lucchini assessore alla Solidarietà sociale di Regione Lombardia. Nel corso della mattinata di lavoro sono state ricordate alcune esperienze virtuose che possono essere prese ad esempio; in questo servizio ne ricordiamo alcune di Pavia, Vimercate (MB) e della cintura metropolitana milanese, ma ce ne sono molte altre, da Chiari (BS) a Cremona, fino a Pavia e Stradella.

I risultati di un’indagine che ha riguardato oltre 1.000 over 55 lombardi

Di sicuro interesse anche i risultati dell’indagine che ha riguardato oltre un migliaio di over 55 lombardi. I risultati evidenziano una forte richiesta di politiche mirate a contrastare l’isolamento e rafforzare il tessuto sociale intorno alle persone più fragili. Anziani che nello stesso tempo sono però gelosi della loro privacy, solo il 9% dei rispondenti infatti è interessato a condividere temporaneamente la propria abitazione con studenti o persone più giovani. C’è viceversa più interesse (30%) a un abitare collaborativo, cioè “il vivere in modo indipendente, nella mia abitazione, ma condividendo con altre persone o famiglie che vivono nel condominio aree comuni o attività, per favorire le relazioni”. Un’adesione che aumenta quando vengono proposte specifiche forme di collaborazione tra condomini e tra vicini di casa.

Il supporto nell’uso dei servizi digitali tra le proposte con più consenso

Fra le proposte che raccolgono maggiori consensi quella che consiste nel supporto agli anziani nell’uso di servizi digitali tramite la mediazione di giovani e associazioni, che ha incontrato il favore del 64% dei partecipanti al sondaggio. Circa la metà degli intervistati (50,3%) sostiene poi l’idea di promuovere la collaborazione tra scuole, associazioni e centri per anziani per creare opportunità di apprendimento intergenerazionale. La ricerca evidenzia la necessità di campagne di sensibilizzazione di approcci educativi per promuovere stili di vita più comunitari e ridurre il rischio di isolamento sociale. In questo contesto possono assumere un ruolo chiave le istituzioni locali.

Il commento dei risultati

Nel commentare i risultati del questionario la Cgil evidenzia «che sarebbe necessario attivare programmi sociali che aiutino le persone molto anziane e fragili a continuare a vivere nella propria abitazione con il supporto dei servizi di assistenza. A tal fine, occorrerebbe riadattare gli spazi, eliminando le barriere architettoniche e aumentando indipendenza e sicurezza attraverso l’uso dei sistemi di allerta medica, del telesoccorso e della domotica avanzata.
La ricerca si chiude con queste parole, sulle quali è opportuno fermarsi a riflettere: «L’attivazione diffusa di tecnologie e strumenti per l’assistenza domiciliare rappresenta una delle principali sfide per il futuro prossimo delle politiche regionali di cura agli anziani». Perché se l’anziano continua a vivere nel proprio ambiente ne trae beneficio e, se seguito adeguatamente, ha la possibilità di invecchiare serenamente e in salute.