Economia

Sono 1,3 milioni le imprese femminili nel nostro Paese secondo Unioncamere

Le donne, infatti, rappresentano oltre la metà dei dipendenti all’interno delle imprese femminili (54% contro il 39% nelle imprese non femminili).

Sono 1,3 milioni le imprese femminili nel nostro Paese secondo Unioncamere

Fanno le imprenditrici per scelta e non per ripiego, sono più istruite, preferiscono lavorare con altre donne e sono attente al benessere dei propri collaboratori. Sono però meno produttive, più piccole di dimensione, e utilizzano molto il capitale familiare per l’avvio, cosa che limita la propensione a investire e innovare. Se però puntano sul capitale finanziario (utilizzando incentivi e credito bancario all’avvio), il loro livello di produttività cresce del +33% e raggiunge il +40% se a questo si aggiunge anche la formazione. Sono alcune delle caratteristiche delle aziende guidate da donne messe in luce nel rapporto realizzato da Unioncamere con il supporto del Centro studi Tagliacarne e Sicamera.

Le donne rappresentano la metà dei dipendenti nelle imprese femminili

Il milione e 300mila aziende guidate da donne presenti nel nostro Paese lo scorso anno (+0,4% rispetto al 2014), pari al 22,2% del totale delle imprese italiane, si rivela una leva fondamentale per innalzare la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Le donne, infatti, rappresentano oltre la metà dei dipendenti all’interno delle imprese femminili (54% contro il 39% nelle imprese non femminili). l 36,6% delle imprese condotte da donne (circa 478 mila) si concentra nelle regioni del Mezzogiorno (il 33,7% nel caso delle non femminili) A seguire troviamo le regioni relative al Nordovest e al Centro, mentre il Nordest si caratterizza per una più contenuta presenza di imprese a conduzione femminile. Le Regioni più «rosa» infatti sono Molise, Basilicata, Abruzzo, Umbria e Sicilia, anche se il 16% circa delle imprenditrici ha avviato la propria impresa lontano dalle regioni di origine (il 14,8% nel caso degli uomini); in Liguria la percentuale sala al 20,7%, in Lombardia si ferma al 15,6% e in Piemonte addirittura al 13,7%. La Lombardia è la prima destinazione per le imprenditrici provenienti da ben nove regioni (Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna).

In Piemonte sono più di 90mila

Secondo gli ultimi dati forniti da Unioncamere Piemonte, sono 93.905 le imprese femminili registrate a fine 2024, il 22,4% del totale del tessuto produttivo regionale; il 2024 ha segnato una nuova flessione della compagine di imprese guidate da donne, diminuita di 785 unità rispetto al 2023 (-0,8%). In valore assoluto, i settori prevalenti sono quelli del commercio all’ingrosso e al dettaglio (23,8%), le altre attività dei servizi (12,5%), l’agricoltura (12,3%) e il turismo (9,7%). Valutando parallelamente il tasso di femminilizzazione per settore, si conferma anche per il 2024 l’importante specializzazione femminile delle altre attività dei servizi (circa il 57,6% delle imprese è amministrato da donne), delle attività di alloggio e ristorazione (31,0%) e di noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (30,9%).

In Lombardia sono più di 180mila

Dai dati di Unioncamere Lombardia, invece, al 31 dicembre 2024 si possono contare sul territorio lombardo 181.636 imprese femminili, di cui la maggior parte (66.707 pari al 36,7%) si trova in provincia di Milano, seguita dalla provincia di Brescia (24.130) e Bergamo (18.944). Anche per quanto riguarda il trend, nel triennio si è osservato un incremento delle imprese femminili nelle province di Milano (+2,4%), Monza e della Brianza (+1,6%) e Como (+0,8%); al contrario la provincia di Sondrio (-4,3%) e tutta la bassa Lombardia ha fatto registrare un calo del numero di imprese femminili (Mantova -6,2%, Cremona -3,6%, Pavia -3,0% e Lodi -1,7%). Nonostante la flessione nel triennio, Sondrio si conferma la provincia con la più elevata incidenza di imprese femminili sul totale delle imprese (24%), seguita da Pavia (22,3%).

In Liguria invece sono 35mila

Le ultime statistiche delle Camere di Commercio aggiornate al 31 dicembre 2024 censivano in Liguria 35.053 imprese a condizione femminile, pari al 22,1%: 5.780 su 25.070 a Imperia (23,1%), 6.980 su 28.528 a Savona (24,5%), 5.231 su 20.501 a La Spezia (25,5%) e 17.062 su 84.233 a Genova (20,25%). Rispetto al 2023 la regione ha perso solo 0,3% delle imprenditrici a fronte del -1,4% su base nazionale, registrando addirittura una crescita del 1,7% a Imperia, mentre a Savona sono diminuite dello 0,6%.