L'approfondimento

Secondo il Censis in Lombardia si sono contate più denunce per furti in casa nel 2024

In Lombardia e in Liguria il trend è in aumento rispetto all'anno precedente, ma in Piemonte e Valle d'Aosta diminuisce.

Secondo il Censis in Lombardia si sono contate più denunce per furti in casa nel 2024

Essere la regione più popolosa d’Italia fa della Lombardia anche la prima regione nelle classifiche dei furti in abitazione. Ed è la prima in classifica non per poco: nel 2024 secondo i dati realizzato dal Censis in un rapporto sull’argomento sono state 34.333 le denunce di reato per furti in abitazione. Quasi il doppio della regione sul secondo gradino del podio, che per il 2024 è il Veneto con 18.561. E il dato lombardo, rispetto all’anno passato, è in aumento del 9,2%.

«La criminalità – si legge nel rapporto – non è la stessa in tutti i territori, e i dati sui furti in abitazione lo confermano evidenziando come ci siano grandi differenze a livello regionale, provinciale e di città capoluogo. In genere ai primi posti delle graduatorie per numero dei reati commessi si trovano le regioni del Centro-Nord e le grandi aree metropolitane dove ci sono più occasioni di delinquere e dove è minore il controllo sociale, e i furti in abitazione lo confermano. Una peculiarità di questo reato è però la forte incidenza nelle località turistiche, dove sono presenti seconde case lasciate vuote per gran parte dell’anno, e nelle aree geografiche dove prevale una residenzialità diffusa, fatta di case o ville isolate».

L’aumento rispetto all’anno precedente

Il rapporto realizzato dal Censis per Verisure sottolinea come siano 13 le regioni nelle quali il fenomeno dei furti in casa aumenta nel 2024 rispetto all’anno precedente. Nello specifico sono 13 le regioni dove la differenza in percentuale tra le due annate è positiva, e Lombardia (il già segnalato +9,2%) e Liguria (10,7%) sono in questo gruppo. Il Piemonte è, assieme alla Valle d’Aosta, nell’altro gruppo, quello dove il trend è in diminuzione tra il 2023 e il 2024. Ed è in diminuzione di parecchio: nella regione autonoma la diminuzione è del 16,3%, mentre in Piemonte è parecchio più contenuta, dell’1,3%.

Il parametro dell’incidenza offre un quadro più veritiero

Finora i dati sono stati presi in considerazione nei loro termini assoluti. La Lombardia ha il maggior numero di denunce per questo reato, ma non è detto che, in rapporto alla popolazione, sia questa la regione dove effettivamente il reato sia più diffuso. Il rapporto del Censis specifica anche l’incidenza sulla popolazione del fenomeno, e in quest’ottica il quadro cambia decisamente. Il primo gradino del podio in questo caso è assegnato di diritto alla Regione Umbria, dove i furti in casa sono 41,2 per 10mila abitanti. L’Umbria è la regione dove si è registrato il maggiore aumento tra il 2023 e il 2024 (24,8%). Al secondo e terzo posto nella classifica dell’incidenza troviamo la Toscana (39,6 su 10mila abitanti) e il Veneto (38,3 su 10mila abitanti). «Sette regioni sono sopra la media Italia di 26,4 reati per 10.000 abitanti, tredici sono sotto: agli ultimi posti Sardegna con 8,3 furti in casa per 10.000 abitanti, Calabria con 8,6 e Basilicata con 11,1 per 10.000». Rimane invariato quello che il report definisce il «podio delle regioni virtuose», dove la pressione della criminalità sulle case rimane molto bassa: Sardegna, Calabria e Basilicata.

Le province in dettaglio

Spostando ancora di più l’asticella dell’analisi su un dettaglio maggiore, anche sul livello delle province vale la regola delle dimensioni: più un territorio è grande e maggiori sono i furti in abitazione: «Al primo posto del ranking provinciale – così dal Censis – è la città metropolitana di Roma, con 12.537 furti commessi nel 2024, che rimane al vertice nonostante una riduzione del 6,9% nell’ultimo anno; seguono Milano, con 9.451 reati denunciati (-1,1% rispetto al 2023), e Torino, con 5.613 (-3,1%). Il quarto posto è occupato da Brescia, con 4.680 furti in casa commessi nel 2024 (+4,3% rispetto all’anno precedente), poi Firenze (4.259, -0,7%) e Napoli (4.189, +3,7%). Ai primi 10 posti si posizionano anche Padova e Monza dove i furti in casa nell’ultimo anno sono cresciuti, rispettivamente, del 25,1% e del 21,5%». Stesso discorso anche per quanto riguarda il tema dell’incidenza, che fino all’anno scorso vedeva un podio di province toscane, ma che quest’anno è cambiato. Pisa detiene il primato di 54,3 furti in abitazione ogni 10mila abitanti (in aumento rispetto all’anno precedente). Al secondo posto entra la provincia di Como, con 45,3 reati su 10mila abitanti, e al terzo posto la provincia di Monza e Brianza con 45.