Nel decennio tra il 2014 e il 2023 gli incidenti che nelle regioni del Nordovest hanno coinvolto ciclisti sono stati 55.305, su un totale di 426.134 incidenti tra ogni mezzo di trasporto rilevati dalle forze dell’ordine.
Record lombardo di incidenti mortali in bici, l’osservazione di Istat e Politecnico di Milano
E’ una mappa dettagliatissima, frutto di un immane lavoro di ricerca sui dati compiuto da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano, partiti dai dati pubblicati dall’Istat relativi al periodo interessato, messi a disposizione dalle forze dell’ordine, dall’Aci e dal ministero dei trasporti. Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Paolo Bozzuto, ed è composto dai ricercatori Fabio Manfredini, Emilio Guastamacchia e Shidsa Zarei.
Quello lombardo è un record nazionale
In Lombardia gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti sono stati 41.502 (il record nazionale, su un totale di 164mila incidenti che hanno riguardato ciclisti), su un totale di 258.676 episodi stradali. Guardando i dati solo delle altre regioni del Nordovest i rapporti di forza saltano subito all’occhio: in Piemonte (quinta, nella classifica delle regioni) gli incidenti con ciclisti sono stati 9.994 su 92.874, mentre in Liguria (dodicesima regione in classifica) sono stati 3.809 su 74.584 incidenti totali, nel decennio interessato dalla rilevazione. Di più: per il solo periodo dei 2 anni 2022 e 2023, è possibile avere una mappatura nel dettaglio di ogni episodio riguardante ciclisti in tutta Italia.
Feriti e decessi
Studiando l’argomento su scala regionale, è lombardo anche il record dei ciclisti morti. Qui i ciclisti morti nel decennio sono stati 413: 344 maschi, per la maggioranza oltre i 65 anni (189) e 69 femmine. In Piemonte sono stati in tutto 149: 137 maschi e 12 femmine. In Liguria invece i morti in bici sulle strade sono stati 28, dei quali 27 maschi e una sola femmina. I feriti invece in Lombardia sono 40.306 (29.195 maschi e 11.111 femmine), in Piemonte sono 9.587 (7.224 maschi e 2.363 femmine), mentre in Liguria sono 3.548 (2.845 maschi e 703 femmine).
La dinamica temporale
La mappa interattiva permette anche, in pochi passaggi, di farsi un’idea di come il fenomeno sia evoluto nel tempo, rimanendo nel Nordovest però sostanzialmente stabile. Nel 2014 infatti, anno da cui parte la rilevazione, gli incidenti ciclistici in Lombardia erano stati 4.547, il 13,7% del totale degli incidenti sulle strade. Il dato è sostanzialmente identico anche nel 2023: con 3.961 episodi la quota di incidenti ciclistici sul totale degli incidenti è del 13,6%. In Piemonte, sempre nel 2014 gli incidenti ciclistici erano stati 1.118, il 9,8% del totale di incidenti in regione. 10 anni dopo la quota è del 9,5%, con 949 episodi. Anche per la Liguria la situazione è sostanzialmente identica: il 2014 ha contato 355 incidenti ciclistici, il 4,2% del totale di incidenti. Nel 2023 ci sono stati 386 incidenti ciclistici, il 5,1% del totale di incidenti.
La modalità più frequente
Nelle regioni del Nordovest è lo scontro frontale o laterale la natura più frequente degli incidenti ciclistici. Nel periodo interessato dall’indagine sono stati 26.438 i ciclisti feriti in un incidente con questa dinamica, mentre 203 quelli morti. Segue, sempre tra Lombardia Piemonte e Liguria nel periodo dal 2014 al 2023, lo scontro laterale, con 10.335 feriti e 99 morti, il tamponamento (3.991 feriti e 148 morti), l’urto con un veicolo in fermata o in arresto (3.560 feriti e 20 morti). Nell’elenco di casistiche ci sono anche gli urti con i treni, che nel decennio sulle nostre tre regioni hanno visto il ferimento di 3 ciclisti.
La situazione, provincia per provincia
Spostando la lente di ingrandimento sui parametri provinciali emerge chiaramente come il fenomeno sia più frequente nelle aree con maggiore densità abitativa. Così sono i 3 capoluoghi di regione del Nordovest a primeggiare nelle classifiche, con 17.170 incidenti ciclistici nel Milanese, 4.559 nel Torinese e 1.731 nel Genovese (sempre sul decennio interessato). Ma guardando l’incidenza degli episodi vissuti da ciclisti sul totale di incidenti la questione cambia leggermente, segno che in alcune zone la bicicletta – probabilmente – si usa di più che in altre. E’ l’esempio della provincia di Cremona, che ha l’incidenza più alta di tutta la Lombardia (quasi il 20%), nonostante abbia un numero di incidenti molto più basso rispetto a Milano, che si ferma a un’incidenza del 13,38%. In Piemonte l’incidenza più alta è nella provincia di Novara (16%), sebbene gli incidenti ciclistici siano un terzo – in termini assoluti – di quelli registrati nella provincia di Torino (che ha un’incidenza della metà rispetto a Novara). In Liguria infine è quella di Savona la provincia con l’incidenza più elevata: qui siamo all’8%, contro il 3,6% della provincia di Genova.
«La ricerca – si legge nella presentazione dello studio sul portale dell’università milanese – mira ad approfondire la conoscenza sul fenomeno dell’incidentalità ciclistica, indagando i fattori di rischio e le molteplici criticità (condizioni spaziali, dotazioni infrastrutturali, pratiche d’uso della strada, ecc.) che, nei contesti metropolitani, urbani ed extraurbani italiani continuano a causare morti e feriti tra le persone che decidono di impiegare il mezzo a pedali per una molteplicità di pratiche d’uso della città e del territorio: dagli spostamenti sistematici, allo svago, allo sport (amatoriale e agonistico). La percezione diffusa di un rischio evidente nell’uso della bicicletta lungo le strade italiane – e la conseguente scarsa propensione all’uso del mezzo a pedali da parte delle persone – costituisce uno dei principali fattori critici che oggi minano radicalmente le prospettive di sviluppo della mobilità attiva (e sostenibile) in Italia».