Attualità

In Piemonte fissata la giornata regionale dell’ascolto per contrastare solitudine e abbandono sociale

La legge regionale ha anche istituito un Osservatorio per il monitoraggio delle attività, per la formazione e la sensibilizzazione nelle scuole e nei centri di aggregazione e ascolto, coordina gli enti del terzo settore e stila una relazione annuale sugli interventi da realizzare.

In Piemonte fissata la giornata regionale dell’ascolto per contrastare solitudine e abbandono sociale

Una legge regionale per la prevenzione e il contrasto alla solitudine e all’abbandono sociale che ha fissato anche una Giornata regionale dell’ascolto, appena celebrata.

In Piemonte istituita la giornata regionale dell’ascolto contro solitudine e abbandono sociale

«Secondo il Rapporto globale della Commissione sulle Relazioni sociali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato a fine giugno, ci sono circa 871mila morti nel mondo dovuti alla solitudine e all’isolamento sociale, ben sei ogni ora – ha affermato Silvio Magliano, consigliere regionale e primo firmatario della legge 14/2025 – Nel 2023 circa 7mila persone si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, con un aumento del 24% rispetto al 2022. Infine, uno studio dell’Università del Piemonte Orientale ha sottolineato il ruolo cruciale di solitudine e isolamento nei meccanismi di incidenza e progressione della malattia in soggetti affetti da disturbi cardiovascolari e, in alcuni casi, anche da patologie oncologiche. Alla luce della gravità di questi dati, ho voluto proporre una legge, approvata all’unanimità e frutto di un confronto con gli enti del terzo settore, che rende il Piemonte la prima regione ad accendere un faro sul tema dell’abbandono sociale».

L’iniziativa coinvolge diverse realtà del terzo settore

Numerose le realtà del terzo settore, attive in Piemonte per la prevenzione e il contrasto della solitudine e del disagio sociale che ne consegue che sono state ascoltate.

«L’esperienza della rete Caritas in Piemonte (16 diocesane, circa 300 parrocchiali) evidenzia la centralità e l’urgenza dell’ascolto, base del percorso di accompagnamento delle persone fragili – è intervenuto Pierluigi Dovis, referente Caritas Torino – Oltre 3mila volontari impostano la relazione di aiuto a partire dall’emersione dei vissuti, delle speranze, delle storie personali. Dall’ascolto empatico si genera l’indirizzo a servizi e agenzie. Le migliaia di ore annuali negli oltre 200 centri di ascolto sul territorio e le altre azioni di servizio dicono come sia urgente favorire una mentalità diffusa di ascolto interpersonale, possibile a ogni cittadino, fatto di reti relazionali corte. Senza queste l’ascolto specialistico rischia di non raggiungere l’obiettivo inclusivo che ridona fiducia alle persone».

La convergenza con l’obiettivo di Telefono Amico Torino

L’ascolto è anche l’obiettivo di Telefono Amico Torino: «Da oltre 60 anni, siamo un punto di riferimento per chi attraversa momenti di solitudine e difficoltà emotiva. Offriamo un ascolto attento, sensibile e senza pregiudizi, in un contesto di anonimato e rispetto – ha commentato Maria Assunta Fazio, presidente – Dal periodo del Covid in avanti, le richieste di aiuto sono aumentate, si tratta di persone di ogni età e condizione. Ci telefonano anzitutto uomini, mentre tramite chat si rivolgono a noi i più giovani, ma le risorse non bastano, riusciamo a rispondere solo a parte delle richieste. Per questo organizziamo di regola due corsi l’anno per formare nuovi volontari e a breve ne partirà uno. Il nostro obiettivo è semplice ma fondamentale: esserci, sempre, per chi ha bisogno di parlare. Anche un ascolto può salvare una vita». E può prevenire un fenomeno in crescita, quello del suicidio giovanile: «L’associazione La Tazza Blu odv, nata nel 2019 in ricordo di Giulia, suicidatasi a 17 anni, si dedica alla prevenzione del suicidio giovanile combattendo il silenzio e lo stigma e promuovendo l’ascolto e il supporto – ha spiegato Rocchina Stoppelli, presidente – Il suicidio non è una scelta: è la conseguenza di una sofferenza insopportabile. I dati Istat mostrano che in Italia il numero dei suicidi (15.196) ha superato quello delle vittime di incidenti stradali (11.600) fra il 2019 e il 2022. Dal 2003 al 2022 si sono registrati 2.667 suicidi fra i 20 e i 24 anni, 1.392 fra i 15 e i 19 anni, 174 fra i 10 e i 14 anni e anche 7 suicidi di bambini di 5-9 anni. Numeri che rappresentano un campanello d’allarme, un richiamo collettivo alla responsabilità. Occorre infatti costruire tutti insieme un piano nazionale di prevenzione del suicidio, efficace e tempestivo, capace di intercettare precocemente il disagio e offrire risposte concrete».

La legge regionale ha anche istituito un Osservatorio per il monitoraggio delle attività, per la formazione e la sensibilizzazione nelle scuole e nei centri di aggregazione e ascolto, coordina gli enti del terzo settore e stila una relazione annuale sugli interventi da realizzare.