Il caso

Confagricoltura a Bruxelles chiede un piano strategico dell'Unione per rafforzare la competitività

Continua la mobilitazione degli agricoltori.

Confagricoltura a Bruxelles chiede un piano strategico dell'Unione per rafforzare la competitività
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Un Piano strategico dell'Unione quanto è stato chiesto da Confagricoltura a Bruxelles nei giorni scorsi.

Confagricoltura a Bruxelles per un Piano strategico dell'Unione

La Giunta nazionale di Confagricoltura è tornata a riunirsi a Bruxelles per rimarcare come le priorità per il settore primario italiano siano legate a doppio filo all’Europa. L’associazione ha ribadito la necessità di un Piano strategico dell’Unione che punti sul rafforzamento della competitività del settore. Semplificazione burocratica, agevolazioni nell’accesso al credito, programmi di gestione del rischio: sono le misure immediate di cui necessitano le imprese. A livello di politica comunitaria, ancora una volta Confagricoltura chiede un’azione immediata sulla Pac e sul budget destinato all’agricoltura, soprattutto a fronte di un allargamento a più Paesi.

«La transizione verde necessita di norme in grado di garantire un futuro alle aziende agricole e la sicurezza alimentare per i cittadini – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – L’Europa deve necessariamente cambiare passo, dando agli agricoltori gli strumenti per raggiungere gli obiettivi di maggiore sostenibilità ambientale aumentando però la capacità produttiva. Occorre rivedere le politiche europee dedicate all’agricoltura, canalizzando risorse a favore delle aziende professionali che possono davvero rappresentare il futuro del comparto. Serve un piano di crescita a lungo termine, lontano dalle strette ideologie che hanno penalizzato l’Ue in questi anni e capace di dare alle imprese agricole competitività e giusto reddito».

I dossier di Confagricoltura restano temi sul tavolo da affrontare

L’impatto del cambiamento climatico e le difficoltà incontrate dagli imprenditori a causa dell’aumento dei costi di produzione permangono in cima alla lista dei fenomeni da monitorare e contenere con immediatezza, introducendo ricerca e innovazione, con sforzi equilibrati tra pubblico e privato. I dossier già affrontati da Confagricoltura restano temi sul tavolo, da affrontare il prima possibile con le istituzioni nazionali ed europee.

Le emergenze sanitarie in zootecnia: un caso urgente

Tra questi vi sono, soprattutto, le emergenze sanitarie che stanno interessando il settore zootecnico: la nuova ondata di influenza aviaria che sta colpendo in particolare Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna, allarma anche gli allevatori piemontesi e preoccupa l’intero settore zootecnico, già alle prese con la Psa nel comparto suinicolo e la Blue Tongue in quello bovino. Davanti a queste emergenze l’appello è a un ulteriore sforzo dal punto di vista della biosicurezza nelle strutture, a fronte del rischio di abbattimenti e dei conseguenti lunghi tempi nell’erogazione dei ristori, nonché delle risorse disponibili.

«Per questi motivi come Confagricoltura abbiamo avanzato la richiesta di attivare la riserva di crisi dell’Ue – dice Allasia –, mentre restiamo in attesa di una svolta concreta sul Piano regionale per la qualità dell’aria che obbliga le nostre stalle ad adeguamenti molto onerosi».

E gli agricoltori sono scesi in piazza a Cuneo e in altre piazze del Piemonte per chiedere riforme.

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