Il caso

A Genova un passo in avanti per la creazione della grande macroregione del Nordovest italiano

E' stato fatto un passo in avanti per la creazione di una grande macroregione del Nordovest italiano.

A Genova un passo in avanti per la creazione della grande macroregione del Nordovest italiano

Un passo in più verso la nascita della grande regione del Nordovest italiano è stato fatto a Genova nella sede della Fondazione Ansaldo.

La cabina economica di Lombardia, Piemonte e Liguria riunita a Genova: un passo in avanti per la grande macroregione del Nordovest

Si è tenuta nella sede della fondazione Ansaldo di Genova la terza sessione della cabina economica del Nordovest, con gli assessorati allo sviluppo economico di Lombardia, Piemonte e Liguria. L’incontro si è inserito nel solco di una serie di tavoli di confronto che puntano a ridare il giusto peso a quello che una volta era il triangolo industriale dell’Italia, ossia l’area compresa tra Milano, Torino e Genova, con la creazione di una macroregione che comprenda i territori del Nordovest italiano. L’incontro, svoltosi nella mattinata di venerdì 10 ottobre, ha coinvolto anche diverse imprese ed enti del territorio, in quello che è stato a tutti gli effetti un tavolo per condividere know-how e intenzioni per il futuro, ed è stato dedicato all’industria energetica del Nordovest, scendendo nel dettaglio di quello che realmente è già sul tavolo, e individuando quanto c’è ancora da mettere a terra: «Quello che serve davvero per l’energia – così ha introdotto i lavori Fabrizio Fabbri, amministratore delegato di Ansaldo Energia – in un orizzonte nel quale la richiesta di energia elettrica è sempre in aumento, è ciò che serve per trasformare le fonti per il manifatturiero, facendo un esempio per trasformare il gas in energia elettrica».

Fare rete insieme sul tema dell’approvvigionamento delle fonti energetiche

L’argomento principale, l’interesse comune che ha portato imprese ed enti pubblici a riunirsi, è la base per il futuro economico di questi territori, l’approvvigionamento delle fonti energetiche.

«Il Nordovest – ha continuato Fabbri – è da sempre stato il cuore industriale del Paese, e quello energetico è un settore strategico. Per questo c’è bisogno di un ecosistema che va creato, dando veste con un ente legale che aiuti a fare rete. Questo è il primo passo da una filiera verso un sistema: dopo la ricostruzione delle piccole imprese manca una spinta politica che ci indichi la strada».

Il saluto del presidente di regione Liguria, Marco Bucci

Politica che, nell’incontro di Genova, non ha tardato a far sentire la sua risposta chiara:

«I confini delle nostre 3 regioni oggi – ha detto poi il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci – sono solamente amministrativi. Da un punto di vista commerciale non esistono più da tempo, e quella del Nordovest italiano è la macroregione più importante d’Europa, perché nessuno nel Continente ha tutte le risorse che abbiano noi concentrate nello stesso spazio. Le nuove generazioni potranno avere un sistema importante per pesare in tutto il mondo. Ci vuole per questo una strategia energetica in Italia e perle regioni, qui abbiamo 2 filiere di energia: quella idrica e quella nucleare: siamo sulla strada giusta, tra idroelettrico e nucleare, per creare una macroregione con il Piemonte e la Lombardia, ma bisogna procedere allineati su queste strategie».

L’intervento dell’assessore lombardo Guidesi è entrato nel vivo della questione

La questione è poi entrata nel vivo, passando dal momento dei saluti iniziali ai vari momenti di approfondimento:

«L’idea – è stato l’intervento di Guido Guidesi, assessore allo sviluppo economico della Regione Lombardia e traino della lotta alle ideologie green dell’Unione europea soprattutto per rilanciare l’Automotive, con il concetto di neutralità energetica – è quella di mappare e connettere tutto il know-how che già possediamo, cercando insieme di capire dove sia la centrale strategica rispettando i bisogni di tutti».

L’assessore ha poi annunciato un patto importante, che segnerà il primo passo per mettere a terra la macroregione del Nordovest anche da un punto di vista amministrativo:

«Firmeremo nei prossimi giorni un protocollo tra le nostre regioni che faremo diventare un sistema strutturale. Stiamo cercando di essere concreti, per farlo abbiamo deciso insieme di fare alcuni passi indietro, riconoscendo agli altri le loro peculiarità. Questo lavoro consentirà di evitare doppioni, per esempio: se c’è qui a Genova un centro di ricerca che funziona bene, può funzionare anche per il Piemonte, per cui non è più necessario aprire un altro centro di ricerca che andrebbe a sovrapporsi con quello genovese. Tutto questo funziona se le regioni funzionano, e perché questo sia possibile devono esserci competenze e risorse. Siamo la prima regione manifatturiera in Europa, e dobbiamo continuare ad esserlo, per questo è necessario avere una certa autonomia energetica. Non parlo di fotovoltaico, ma di un mix di fonti energetiche che non devono cambiare i connotati territoriali. Serve innovazione tecnologica, e per questo abbiamo bisogno di risorse e di essere lasciati liberi di cercarle».

La risposta dell’assessore piemontese Tronzano

Dopo di lui è intervenuto Andrea Tronzano, assessore allo sviluppo economico della Regione Piemonte:

«La politica senza tecnica non riesce a mettere a terra le proprie idee, per questo auspico a tutti noi una concordia istituzionale. Questo accordo riguarda i settori del manifatturiero più rappresentati nel Nordovest, aerospazio, automotive, la filiera logistica, l’industria energetica e la microelettronica, per i quali abbiamo già visto una virata delle politiche dell’Unione Europea. Sono convinto che questo accordo porterà altri benefici che ci faranno tornare ad essere i leader europei nell’Automotive».

I fondi di sviluppo…

L’intervento di Tronzano ha riguardato i fondi di sviluppo, che «devono rimanere in capo alle regioni assieme all’inclusione. Per questo bisogna agire insieme in una direzione che limita i campanilismi per il beneficio delle imprese». Ha parlato poi di trasferimento tecnologico: «Abbiamo sui nostri territori delle grandissime università, e quindi delle grandi idee. Ma se non siamo in grado di spostare queste grandi idee nelle aziende non si andrà da nessuna parte. E’ qui il fuoco del progetto, sul trasferimento tecnologico».

…e la rassicurazione sul tema del nucleare

Tronzano ha poi avuto parole di rassicurazione per chi, a sentir parlare di nucleare nutre dubbi e timori:

«E’ giusto cercare l’energia nell’idroelettrica e nel nucleare, ma ricordo che c’è stato un referendum che rimarrà, nessuno vuole superarlo. Sono però cambiati i tempi e le strutture, quella di Chernobyl è una struttura che non ci sarà più, ci sono nuove tecnologie oggi e sono una delle grandi invenzioni che l’Italia può fare».

L’assessore ligure Piana ha poi parlato delle filiere

L’assessore allo sviluppo economico della Regione Liguria Alessio Piana infine ha trattato il tema delle filiere:

«Il principio delle filiere è fontamentale, perché può essere un patrimonio comune per lo sviluppo dei nostri territori. Tutte le volte che ci si incontra nascono idee e sinergie, come la richiesta di avere un’Agenzia sul nucleare qui in Liguria con il supporto della Regione Lombardia e della Regione Piemonte, che stanno facendo si che l’istanza ligure possa avere un ruolo determinante per le 3 regioni».