Dispari Teatro: il nuovo centro di produzione teatrale, nato dall’unione di Compagnia Il Melarancio di Cuneo, Onda Teatro e Teatro Popolare Europeo di Torino, si presenta nonostante le risorse dimezzate.
L’appello alle istituzioni della cooperativa Dispari Teatro
La cooperativa sociale ha ottenuto il riconoscimento ministeriale come Centro di Produzione di Teatro per l’infanzia e la gioventù insieme ad altri tre soggetti dislocati in Toscana, Emilia Romagna e Puglia.
«Il Ministero della Cultura ha stanziato 500.349 euro per l’intero comparto, a fronte di un fabbisogno minimo di sostenibilità individuato in 1.100.000 euro e di un totale di 1.300.000 euro richiesti dai soggetti riconosciuti, in base ai deficit dichiarati nelle rispettive domande. Per Dispari Teatro, come per gli altri centri, ciò significa poter contare su un sostegno ministeriale molto ridotto rispetto alle necessità reali, con inevitabili conseguenze sulla possibilità di dare piena attuazione ai progetti di produzione, formazione e coinvolgimento dei territori» dice Gimmi Basilotta presidente di Dispari Teatro e presidente nazionale di Ancti (Associazione Nazionale delle Compagnie e delle Residenze di Innovazione Teatrale) e Agis Piemonte Valle d’Aosta.
Gli effetti immediati della riduzione delle risorse
Il sottodimensionamento delle risorse ha effetti immediati: a Torino, dal 2026 Spazio BAC non sarà più sede di programmazione di Dispari Teatro. Lo spazio conserverà la propria vocazione di centro culturale cittadino per le performing arts, il benessere e l’inclusione sociale, con un palinsesto curato da Teatro Popolare Europeo – Social Community Theatre Centre, insieme al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Torino e Corep.
«Abbiamo deciso di unirci – dichiarano i fondatori – perché crediamo che il teatro abbia senso solo nell’incontro con le persone. E’ tempo di cambiare e di mettere insieme energie e visioni. Lo faremo anche in condizioni difficili, ma chiediamo che le istituzioni sostengano con adeguate risorse chi lavora per costruire cultura, educazione e comunità».
Gli obiettivi sono: unire per la prima volta in Italia l’esperienza del teatro per l’infanzia e della gioventù con quella del Teatro Sociale e di Comunità; valorizzare il patrimonio culturale e architettonico di Cuneo, con la gestione dell’Officina Santa Chiara (ex Chiesa di Santa Chiara da 400 posti) e del Teatro Toselli; mettere a sistema reti consolidate con enti locali, università, terzo settore e partner nazionali e internazionali e promuovere accessibilità, partecipazione e inclusione, con percorsi che intrecciano arte, educazione, benessere e sfide sociali.
