Economia

La Lombardia guida la corsa alle energie rinnovabili

L'indagine studia lo stato dell'arte nelle regioni italiane.

La Lombardia guida la corsa alle energie rinnovabili

Nella corsa alle energie rinnovabili tutte e tre le regioni del Nordovest hanno superato l’obiettivo del decreto aree idonee emanato dal Governo nel 2024.

Energie rinnovabili nel Nordovest, la Lombardia guida la corsa delle regioni

A stabilirlo è un report di Ener2crowd, piattaforma per gli investimenti nel settore ESG (“enviromental, social and governance”, ossia sull’ambiente, sul sociale e sull’amministrazione delle aziende). Nel dettaglio, l’obiettivo riguardava la capacità rinnovabile installata sul territorio. Lombardia e Piemonte rientrano nel gruppo delle regioni più virtuose rispetto agli obiettivi del Decreto. Con 546 MW oltre target in Lombardia e 311 MW oltre target in Piemonte, i due territori hanno – come si suol dire – messo del fieno in cascina per lo sviluppo del settore. La Liguria, invece, ha ancora da lavorare, con un dato negativo: al 31 dicembre del 2024 è infatti a quota -22 MW sugli obiettivi climatici del periodo.

C’è ancora molto da lavorare a livello nazionale

Il decreto del 2024 si inserisce nell’orizzonte degli interventi da concludere per raggiungere gli obiettivi 2030 dell’Agenda europea, ma allo stato attuale le cose non sono messe benissimo. Secondo l’analisi di Ener2crowd, infatti, solo il Lazio, procedendo con il ritmo attuale, potrà completare l’obiettivo in tempo. Al momento è a una percentuale di realizzazione del 39,9%, seguito da Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. La Lombardia e il Piemonte sono rispettivamente al 28,6% e al 28,2%: «Nelle altre regioni, il nostro Paese è molto indietro rispetto agli obiettivi al 2030», commentano gli analisti di Ener2Crowd.

Le classificazioni delle regioni in 3 gruppi

Basandosi sui dati nazionali del GSE, di Terna e delle fonti ministeriali, il gruppo di esperti ha classificato le regioni in 3 gruppi basati sull’evoluzione della produzione di energia elettrica rinnovabile, della crescita della potenza installata negli ultimi 4 anni, dei segnali su pipeline o autorizzazioni, oltre a fattori infrastrutturali. La Lombardia ha un posto d’onore nel primo gruppo, definito leader, per la «spinta su fotovoltaico diffuso, reti e flessibilità di sistema». Il Piemonte e la Liguria invece fanno parte del gruppo “In progress”, «in linea con la tendenza nazionale, crescita costante con margini di miglioramento su iter e reti)». I motivi dell’inserimento nel secondo gruppo delle 2 regioni sono per il «fotovoltaico in crescita, in progress su permitting e adeguamento rete» in Piemonte; e per il «focus su comunità energetiche e fotovoltaico negli edifici» in Liguria.

Le energie pulite hanno doppiato quelle da fonti fossili per la prima volta nel mondo

Intanto a livello mondiale si è registrato il passaggio di un punto di svolta: gli investimenti totali nelle energie pulite hanno infatti doppiato quelli da fonti fossili. Nel 2025 il totale degli investimenti in energia pulita è stato di 2.243 miliardi di dollari, il 12% in più rispetto al 2024 ma soprattutto il doppio di quelli da fonti fossili, fermi a 1.120 miliardi di dollari. «Il sorpasso è la tappa più evidente di un trend decennale: nel 2016 le tecnologie pulite valevano il 46% del totale, nel 2023 hanno eguagliato le fonti fossili e nel 2025 le hanno raddoppiate. È questa – così scrivono da Ener2Crowd – l’analisi nella “Comparativa globale dell’energia Ener2Crowd 2016–2025”, elaborata dalla piattaforma per gli investimenti ESG su dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA)». «Il mondo ha imboccato la curva di sorpasso: l’energia pulita è diventata la destinazione principale dei capitali. È un’occasione storica per l’Italia», dichiara Niccolò Sovico, CEO e co-fondatore di Ener2Crowd.
Il rapporto tra energie pulite e fonti fossili ha superato per la prima volta il rapporto 1 a 1 nel 2023. Tracciando una mappa geografica degli investimenti emerge come sia nei paesi più sviluppati la spinta verso le energie pulite, con un rapporto pulite/fossili di 10 a 1. Nei Paesi emergenti il rapporto scende a 2 a 1, mentre in Cina, dove sempre di più si sta volgendo lo sguardo, il rapporto è di 6 a 1. «Circa il 60% degli investimenti “puliti” si concentrano tra UE (500 miliardi di dollari di investimenti nel 2025), Stati Uniti (550 miliardi), e Cina (900)» concludono gli analisti di Ener2Crowd.