Prima regione del Nord per illegalità ambientale, la Lombardia è ottava a livello italiano con 2.324 reati, pari al 5,7% del totale nazionale, con oltre 46mila controlli e 211 sequestri.
Criminalità ambientale in aumento in Lombardia
I settori maggiormente “inquinati”, oltre a quello della “rifiuti connection” (657 reati e 719 persone denunciate), sono quelli legati al ciclo del cemento, dove gli illeciti passano da 880 a 1.009 (+14,6%) e fissano la Lombardia al 5° posto nazionale, e infine il maltrattamento degli animali (con un aumento del 34% e ben 435 reati).
Questi i dati sulla realtà lombarda degli ecoreati illustrati durante l’audizione congiunta delle Commissioni Speciale Antimafia e Ambiente del Consiglio regionale lombardo, contenuti nell’indagine di Legambiente. Tra le province con il maggior numero di illeciti Brescia (501 reati), Monza e Brianza (172 ecoreati) e Milano (137), ma balzano all’attenzione anche gli 86 arresti della provincia di Cremona e i 72 di Como.
A detta dei responsabili di Legambiente, funziona bene anche la collaborazione con la rete dei controlli messi in campo da Arpa Lombardia e Ispra. Nel 2024, l’attività delle Forze dell’Ordine ha portato alla denuncia di 2.273 persone. Complessivamente sono stati 4.094 gli illeciti amministrativi e 3.790 le sanzioni amministrative. In particolare, per quanto riguarda i “Delitti contro l’ambiente”, sono stati fatti 247 controlli, che hanno portato alla luce 144 reati con 136 persone denunciate e 4 arrestate. Per questa fattispecie i sequestri sono stati 8 per un valore complessivo di 1milione e 250mila euro.
«Essere la prima regione del Nord per ecoreati è un triste primato – ha dichiarato la presidente della Commissione Speciale Antimafia Paola Pollini -. Per quanto vi siano innovazioni incoraggianti sul fronte normativo nazionale, è necessario fare di più, soprattutto nelle Regioni, proprio a cominciare dalla Lombardia».