Risvolto

Alleanza europea per la qualità del riso: il patto sottoscritto a Vercelli

«Ci vuole un coordinamento tra nazioni interessate alla difesa del riso - ha sostenuto il ministro Lollobrigida - mettere insieme gli otto Paesi europei produttori in modo che i governi convincano la Commissione a cambiare indirizzo, a ragionare su quelli che erano gli obiettivi strategici dei Trattati di Roma, garantire prosperità e pace ai nostri popoli. Questo è l'obiettivo della Ue. Abbiamo avversari commerciali e anche produttivi nel resto del mondo, e su questo ci dobbiamo organizzare, concentrare. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo pretendere anche rispetto con regole di reciprocità che garantiscano i nostri produttori, il nostro mondo del lavoro e il nostro modi di vivere».

Alleanza europea per la qualità del riso: il patto sottoscritto a Vercelli

A Vercelli è nata l’Alleanza europea per la qualità del riso. In occasione dei tre giorni di Risò, il Festival internazionale del Riso svoltosi dal 12 al 14 settembre, il ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, è riuscito a costruire con i suoi colleghi dei Paesi europei produttori di riso un patto per difendere la qualità del nostro riso.

A Vercelli è stata siglata una alleanza europea per difendere la qualità del riso

All’inaugurazione di Risò, svoltasi sul sagrato della basilica di Sant’Andrea, quasi “immersi in risaia” – visto che per l’occasione l’Ente Nazionale Risi ha allestito sette piccole risaie con le piante fiorenti delle sette varietà classiche della risicoltura italiana, Carnaroli, Arborio, Roma, Baldo, Vialone nano, S. Andrea e Ribe – il ministro è stato chiaro:

«Ci vuole un coordinamento tra nazioni interessate alla difesa del riso – ha sostenuto – mettere insieme gli otto Paesi europei produttori in modo che i governi convincano la Commissione a cambiare indirizzo, a ragionare su quelli che erano gli obiettivi strategici dei Trattati di Roma, garantire prosperità e pace ai nostri popoli. Questo è l’obiettivo della Ue. Abbiamo avversari commerciali e anche produttivi nel resto del mondo, e su questo ci dobbiamo organizzare, concentrare. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo pretendere anche rispetto con regole di reciprocità che garantiscano i nostri produttori, il nostro mondo del lavoro e il nostro modi di vivere».

L’invito di Lollobrigida è stato accolto dai rappresentanti degli altri Paesi europei

Un invito che è stato accolto dai ministri e dai rappresentanti dei Paesi europei produttori di riso presenti all’incontro, Francia, Spagna, Romania, Bulgaria, Ungheria, Portogallo e Grecia a cui si è unita Malta. Molte le questioni sul tappeto che devono essere affrontate da Bruxelles sul fronte dell’importazione e dell’esportazione di riso, come l’applicazione del principio di reciprocità e l’aumento delle esportazioni verso Paesi non produttori che apprezzano prodotti di alta qualità. A livello europeo, inoltre, si dovrebbe prestare maggiore attenzione ai nuovi metodi scientifici per migliorare la produzione di riso. Inoltre, è necessario che la PAC post-2027 sia dotata di risorse finanziarie adeguate, per una PAC forte e indipendente, che consenta di fornire ai nostri agricoltori il supporto di cui hanno bisogno e di affrontare sfide sempre crescenti.

Le sfide internazionali che il settore riso deve affrontare in questo periodo

Tenendo conto del ruolo chiave del settore del riso e della serie di sfide che attualmente deve affrontare in ambito commerciale, ecco, dunque, che gli otto Paesi produttori di riso dell’UE hanno concordato sulla necessità di istituire un’alleanza tra loro – “EURice” – che, con una presidenza annuale a rotazione tra i suoi membri, dovrà riunirsi regolarmente come gruppo di coordinamento permanente per affrontare i problemi del settore.

Cresce il consumo riso

Risò è stata anche l’occasione per presentare l’ultima indagine dell’Osservatorio Nazionale sul Consumo di Riso in Italia, che fotografa un settore in piena crescita: più consumi, più attenzione agli aspetti nutrizionali, ma anche tanta strada ancora da fare sul fronte della conoscenza del valore e della qualità del riso italiano. La ricerca, realizzata da AstraRicerche nell’agosto 2025, evidenzia che nel 2025 la frequenza di consumo registra un +6,9% rispetto al 2024, confermando un trend positivo che riguarda sia la cucina domestica che i pasti fuori casa (+2,5% i consumi fuori casa). Oltre la metà dei nostri connazionali (51,8%) consuma, infatti, il riso quando mangia a casa almeno una volta alla settimana e per il 13,5% è un piatto presente sulla propria tavola 3 o più volte alla settimana. Un italiano su 6 (16,3%) ha l’abitudine di mangiare il riso in ristoranti, osterie/trattorie, locale etnici come giapponese, cinese, etc. almeno una volta alla settimana: più di tutti i giovani della Gen X (22%).