Economia

Assunzioni in calo nel Nordovest, solo ad agosto 12mila unità in meno

Ad agosto, le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per circa 154mila assunzioni programmate (il 46% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 33%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta all’11,6%.

Assunzioni in calo nel Nordovest, solo ad agosto 12mila unità in meno

Le imprese del Nordovest segnano una flessione della domanda del lavoro, che nel solo mese di agosto è scesa di 12mila unità, mentre per il trimestre tra agosto e ottobre la flessione aumenta a 28mila unità.

Nel Nordovest le assunzioni sono in calo tra agosto e ottobre 2025

E’ quanto emerge dal bollettino del sistema informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese che si è appena concluso. Difficoltà in questo senso si registrano anche per le imprese del Centro Italia (- 5mila nel mese e – 3mila nel trimestre), mentre di segno opposto sono i numeri per le imprese del Nord Est (+ 2mila nel mese e + 6mila nel trimestre) e dell’area geografica che comprende il Sud Italia e le Isole (+ 3 mila nel mese e + 25mila nel trimestre).

La situazione generale in Italia

Anche a livello nazionale il panorama dell’offerta di opportunità lavorative segna una flessione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: sono infatti ben 335mila le opportunità lavorative offerte dalle imprese ad agosto, 12mila in meno rispetto al 2024. Salgono a oltre 1,4 milioni nel trimestre agosto-ottobre, in rapporto pressoché stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

Il settore primario

Le imprese del settore primario nel mese di agosto hanno programmato più di 36mila assunzioni, mentre nel trimestre agosto-ottobre sono oltre 126mila.

«A ricercare maggiormente manodopera sono le imprese del comparto coltivazioni ad albero che programmano quasi 17mila assunzioni nel mese e circa 55mila nel trimestre, seguono poi le imprese che si dedicano alle coltivazioni di campo con circa 10mila lavoratori ricercati nel mese e 38mila nel trimestre».

Il settore secondario

In totale il settore industriale ricerca 76mila lavoratori nel mese e prevede circa 365mila assunzioni nel trimestre:

«Per il manifatturiero, che è alla ricerca di oltre 49mila lavoratori nel mese e di circa 228mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle industrie alimentari, bevande e tabacco che ricercano circa 17mila lavoratori nel mese e quasi 52mila nel trimestre, seguite dalle industrie della meccatronica con quasi 10mila contratti da attivare nel mese e più di 50mila nel trimestre e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (circa 8mila nel mese e 40mila nel trimestre)».

Il settore terziario

Il settore dei servizi e del turismo in totale offre poco meno di 223mila posti nel mese e quasi 935mila nel trimestre da agosto a ottobre:

«È il turismo a offrire le maggiori opportunità di impiego con oltre 78mila lavoratori ricercati nel mese e circa 260mila nel trimestre, seguito dal commercio (circa 45mila nel mese e oltre 190mila nel trimestre) e dal comparto dei servizi alle persone (37mila nel mese e 196mila nel trimestre)».

Tempo determinato, forma prevalente di contratto

Sul totale delle proposte contrattuali delle imprese, a fare la parte del leone sono i contratti a tempo determinato, con il 67% (in valori assoluti si parla di circa 225mila unità). Al secondo posto sono i contratti a tempo indeterminato, con il 12,7% del totale (circa 47mila unità) e infine quelli di somministrazione lavoro, che sono il 9,1% (circa 30mila unità).

Il grande problema della mancanza di candidati

Ad agosto, le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per circa 154mila assunzioni programmate (il 46% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 33%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta all’11,6%. A risentire maggiormente del mismatch sono le industrie metallurgiche e metallifere (62,5% dei profili ricercati dalle imprese è di difficile reperimento), le imprese del legno-mobile (55,8%), le imprese del comparto costruzioni (55,7%), le industrie della meccatronica (55,0%) e quelle tessili, abbigliamento e calzature (54,8%). Mentre in relazione ai profili professionali, il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala, tra quelli di più difficile reperimento, ingegneri (57,7% è di difficile reperimento) e insegnanti di scuola primaria e pre-primaria (46,6%) per le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione; tecnici della salute (62,9%), tecnici della gestione dei processi produttivi (62,4%) e tecnici in campo ingegneristico (59,8%) per le professioni tecniche; operatori per la cura estetica (66,4%) e addetti nelle attività di ristorazione (53,5%) e professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (58,2%) per le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi; operai specializzati nell’istallazione e manutenzione di attrezzature elettriche ed elettroniche (73,6%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica meccanici artigianali (72,5%) e montatori, riparatori, manutentori macchine (66,4%) per gli operai specializzati.