Da qui al 2080 saremo di meno, più vecchi e più soli. E’ quanto emerge dalle ultime previsioni demografiche pubblicate dall’Istat e aggiornate ai dati rilevati nel 2024.
Previsioni demografiche Istat, da qui al 2080 saremo di meno, più vecchi e più soli
Per quanto riguarda i nostri territori, in Lombardia la previsione demografica al 2080 individua 9 milioni 444mila 877 persone, quando al 1° gennaio del 2024 la popolazione lombarda toccava i 10 milioni 12mila e 54 persone. Per il Piemonte, che nel 2024 ha raggiunto i 4 milioni 251mila 623 persone, nel 2080 la previsione è di 3 milioni 401mila e 728 persone. La Liguria invece, che al 1° gennaio del 2024 ha contato 1 milione, 509mila 140 persone, da qui al 2080 scenderà a 1 milione, 237mila 425 persone, con una riduzione complessiva di 1 milione 688mila 787 persone.
Nel Nordovest ad avere la peggio sarà il Piemonte
La diminuzione maggiore si registrerà, secondo le stime dell’Istat, in Piemonte, dove sarà di 849.895 unità. In Lombardia si stima la diminuzione in 567.177 unità, mentre in Liguria saranno 271.715.
«Tutto il territorio nazionale – scrivono gli esperti dell’Istat – sarà interessato da un progressivo spopolamento, ma con alcune differenze a livello geografico. Tale variabilità farà sì che nel Mezzogiorno il fenomeno raggiunga una dimensione maggiormente significativa rispetto al Centro-nord. Secondo lo scenario mediano, nel breve termine si prospetta nel Nord un lieve ma significativo incremento di popolazione (+1,1‰ annuo fino al 2030). Al contrario nel Centro (-1,3‰) e soprattutto nel Mezzogiorno (-4,8‰) si preannuncia un calo di residenti».
La previsione cambia in base al tempo preso in considerazione
Spostando più in là l’asticella temporale dello studio, portandola al 2080, le cose cambiano:
«Nel periodo intermedio (2030-2050) – così dall’Istat – e ancor più nel lungo termine (2050-2080), il calo di popolazione sarà invece generalizzato in tutte le ripartizioni geografiche, ma nel Mezzogiorno l’intensità della diminuzione raggiungerà livelli più alti. Nel lungo periodo, la popolazione del Nord potrebbe ridursi di 2,8 milioni di abitanti entro il 2080 ma di appena 200mila se si guarda al 2050. Ben diverso è il percorso evolutivo della popolazione nel Mezzogiorno, la quale nel 2080 potrebbe ridursi di 7,9 milioni di abitanti, 3,4 milioni dei quali già entro il 2050».
Inizia l’incertezza sui flussi migratori
Per anni a “salvare” la demografia italiana hanno pensato i flussi migratori dall’estero, che ogni anno mitigavano il saldo naturale negativo tra nati e morti. Per l’Istat tra il 2024 e il 2080 si avrebbero complessivamente 20,5 milioni di nascite e 43,7 milioni di morti, compensati (solo parzialmente) da 18 milioni di immigrazioni dall’estero e 8,2 milioni di emigrazioni per l’estero. Nel dettaglio dei nostri territori, in Lombardia al 2080 saranno previste 72.657 nascite (nel 2024 sono state 64.604) e 125.161 morti (102.448 nel 2024), con un saldo migratorio al 2080 di 35.392. In Piemonte i morti, che nel 2024 sono stati 52.595, scenderanno nel 2080 a 50.328, quando i nati saranno però 24.394 (24.629 nel 2024). Il saldo migratorio sarà 14.029. In Liguria infine i nati nel 2024 sono stati 8.359, nel 2080 saranno 8.070, mentre i morti (che nel 2024 sono stati 21.013) saranno 18.189, con un saldo migratorio di 6.203.
L’aumento dell’età media e della solitudine
In Lombardia nel 2024 l’età media è stata di 46,2 anni, 47,9 in Piemonte e 49,5 in Liguria. Nel 2080 salirà in Liguria a 51,5, a 50,9 in Piemonte e a 50,3 in Lombardia. Nel 2024 gli over 65 in Lombardia sono il 23,5% della popolazione totale, mentre nel 2080 saliranno al 34,3%. In Piemonte gli over 65, che nel 2024 sono il 26,6%, nel 2080 saliranno a quota 35,4%, mentre in Liguria si passeranno dal 29% del 2024 al 36% del 2080. Nei prospetti dell’Istat aumenta anche la quota di persone sole sul totale delle famiglie: tra il 2024 e il 2050 le persone che vivono da sole, con l’aumento della speranza di vita e dell’instabilità coniugale, cresceranno del 13%, passando dagli attuali 9,7 milioni agli 11 milioni in termini assoluti, mentre in percentuale passeranno dall’attuale 36,8% al 41,1% sul totale delle famiglie. «Particolarmente accentuata sarà la crescita delle donne che vivono sole, che passeranno da 5,3 a 6,2 milioni (+18%). Gli uomini che vivono soli, invece, avranno un incremento dell’8%, passando nello stesso periodo da 4,5 a 4,8 milioni». Nel 2024 le persone sole sono state 9,7 milioni, e di queste quelle con 65 anni e più ammontano a 4,6 milioni. Nel futuro la quota degli Over 65 soli è destinata ad aumentare fino a diventare 6,5 milioni nel 2050.