I piemontesi sono i campioni nazionali del risparmio
I risultati dell'analisi condotta dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.

Caro vecchio salvadanaio, si potrebbe dire. I piemontesi hanno una propensione a risparmiare più alta rispetto alla media nazionale e in particolare sono tre le province con gli abitanti più virtuosi: Biella, Asti e Vercelli. E’ quanto emerge da un’analisi realizzata da Unioncamere e dal Centro Studi Guglielmo Tagliacarne.
Campioni nazionali del risparmio la graduatoria delle regioni
Nella graduatoria delle regioni italiane, rispetto alla propensione al risparmio e variazioni di posizioni dal 2019, resta solido al comando il Piemonte con l’11,2%, seguito dalla Lombardia con il 10,9%; guadagna una posizione la Liguria che si colloca subito dietro con il 10,3% a pari merito con l’Emilia Romagna. Il Nordovest ha una media del 10,9% (la media nazionale è dell’8,3%), il Nordest l’8,8%, Centro 7,5%, Sud e isole 5,2%.
Le cifre, in dettaglio
Guardando le cifre, la Lombardia ha un risparmio pari a 29.579,70 milioni di euro cioè il 27,1% del totale italiano, segue l’Emilia Romagna ma subito dietro c’è il Piemonte con 11.649,50 milioni (10,7%), 8ª la Liguria (contano le dimensioni della regione stessa) con 3.902,32 pari al 3,6%. Il Nordovest cumula un risparmio di 45.388,56 41,6 milioni di euro 41,6% quindi quasi il doppio in percentuale rispetto al Nordest (25.687,93 milioni con il 23,6%). Il totale dei milioni risparmiati in Italia è 109.048,90.
Sul livello delle città vince Milano a mani basse
A livello di città, un quarto del risparmio complessivo degli italiani maturato nel 2023 si concentra a Milano (11,55%), Roma (7,50%) e Torino (5,52%) soprattutto per dimensione delle città, ma la propensione delle famiglie a risparmiare parte del proprio reddito disponibile è più alta, dunque, a Biella (15,51%) in testa in maniera stabile da 5 anni, Asti (13,64%) e Vercelli (13,62%) rispetto alla media nazionale dell’8,27%.
«Nelle prime dieci posizioni per propensione al risparmio troviamo tutte realtà medio-piccole - commenta detto Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne - Questo riflette probabilmente anche una maggiore percezione del clima di incertezza che induce le famiglie a essere più caute, accantonando una parte del proprio reddito a scopo precauzionale».
La top ten delle province
Oltre il podio, chi rientra nella top ten delle province “formichina”? Modena, Alessandria, Varese, Piacenza, Pavia, Cremona e Novara. Il che conferma Piemonte e Lombardia in vetta. In coda ci sono solo province del Mezzogiorno. A livello di volume di risparmi, la classifica è diversa, come dicevamo: nelle prime posizioni ci sono le grandi città, con Milano che accumula 12.597 milioni di euro, Torino 6.014,7 (è terza), Genova 2.475,1 8 è 8ª) ma subito prima trovano spazio Brescia e Bergamo.
Ci sono poi province con una propensione al risparmio superiore alla media nazionale e un reddito disponibile pro capite inferiore alla media nazionale e, di nuovo, a brillare sono quelle del Nordovest: prima Novara, poi Asti, Alessandria, Imperia, La Spezia, Pavia, Cremona e Mantova. Tra tutte Asti si distingue per una propensione al risparmio del 65% superiore alla media nazionale nonostante un reddito disponibile di circa il 7% inferiore. Un ulteriore esempio proviene dalla confinante Alessandria che, nonostante un reddito pro-capite leggermente inferiore alla media nazionale, riesce ad avere una capacità di risparmiare superiore di quasi il 50% dalla media nazionale.
Nessuna nostra provincia invece è in classifica per la propensione al risparmio inferiore alla media nazionale e reddito disponibile pro capite superiore.
Nel complesso la propensione a risparmiare si presenta più elevata nelle province che hanno una quota di laureati superiore alla media (8,8% contro il 7,9% delle province meno istruite); un indice di vecchiaia - che misura il rapporto fra popolazione over 64 e quella under 15 - più alto della media nazionale (8,4% contro l’8,2%); un numero medio di componenti della famiglia sotto la media nazionale (9,1% contro il 7,5%). In 103 province italiane su 107 la propensione al risparmio resta nel 2023 superiore al 2019 (8,3% contro 7,5%). A fare eccezione sono Isernia (9,3% contro 9,4%%), Pavia (12,0% contro 12,1%), Cremona (l’11,9% contro 12,1%), e Lodi (10,8% contro 11,0%).