Economia

Per la prima volta le imprese piemontesi hanno un saldo negativo nel registro delle Camere di commercio

L'analisi presentata da Unioncamere.

Per la prima volta le imprese piemontesi hanno un saldo negativo nel registro delle Camere di commercio
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Per la prima volta nella storia le imprese piemontesi hanno un saldo negativo sul registro delle Camere di commercio.

Saldo negativo per le imprese piemontesi sui registri delle Camere di commercio

Per la prima volta, il numero delle cessazioni supera quello delle iscrizioni: è il bilancio del Registro imprese delle Camere di commercio del 2024: sono nate in Piemonte 22.886 aziende, 207 unità in più rispetto a quanto rilevato per il 2023, per una variazione positiva su base annua dello 0,9%. Nello stesso periodo, sono state 23.268 le imprese che hanno cessato la propria attività (al netto delle cancellazioni d’ufficio), 1.176 in più rispetto al 2023 (+5,3%). La sintesi tra i due flussi conduce a un saldo debolmente negativo per 382 unità (era stato positivo per 587 unità nel 2023).

Nel 2024 un quadro definito "complesso e preoccupante"

«I dati del 2024 ci offrono un quadro complesso e preoccupante dell'evoluzione del tessuto imprenditoriale piemontese. La diminuzione dello stock complessivo di imprese, seppur contenuta, è un segnale che non possiamo ignorare. Il Piemonte, pur mantenendo una posizione di tutto rispetto nel panorama nazionale, rischia di perdere terreno rispetto ad altre regioni. Il quadro geopolitico internazionale di certo non aiuta a creare fiducia nei nostri imprenditori, alle prese anche con i cambiamenti da mettere in atto nel campo della digitalizzazione e del green. Per invertire questa tendenza, è necessario un intervento coordinato da parte di tutti gli attori locali e nazionali. Occorre sostenere le imprese con misure mirate, semplificare l'accesso al credito, favorire l'innovazione e promuovere la formazione professionale. Solo attraverso un approccio integrato e lungimirante potremo rilanciare l'economia piemontese e garantire un futuro migliore ai nostri territori», commenta Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.

Il Piemonte è la 7ª regione italiana

A fine 2024 ci sono dunque 419.634 unità registrate che fanno del Piemonte la 7ª tra le regioni italiane, con il 7,1% delle imprese nazionali. La debole contrazione subita dal tessuto imprenditoriale complessivo scaturisce da trend settoriali che, anche nel 2024, sono risultati fortemente differenziati. I comparti degli altri servizi e delle costruzioni registrano le performance migliori, mettendo a segno uno sviluppo della rispettiva base di imprese dell’1,28% e 0,43%. E’ proseguita, inoltre, la tendenza espansiva delle attività del turismo, che segnalano una progressione dello stock di imprese dello 0,41%. Si confermano, invece, sul terreno negativo le dinamiche rilevate per gli altri comparti. Le attività dell’industria in senso stretto chiudono il 2023 con una flessione della rispettiva base imprenditoriale dello 0,78%; superiori al punto percentuale appaiono, infine, le contrazioni subite dal commercio (-1,43%) e dall’agricoltura (-1,57%). Il dato regionale è frutto, infine, di dinamiche piatte o negative registrate dalle diverse realtà provinciali. Si collocano in zona stagnazione Asti (+0,01%), Torino e Biella (entrambe con un tasso di variazione del -0,01%). Tutti gli altri territori segnano invece una contrazione del tessuto imprenditoriale. Risultano di entità più modesta i cali evidenziati da Novara (-0,12%), Alessandria (-0,14%) e Vercelli (-0,17%). Cuneo (-0,30%) e il Verbano Cusio Ossola (-0,41%) segnano le performance più negative.

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