Il Banco Alimentare del Piemonte ha inaugurato l'area Inclusione sociale
A rischio povertà o esclusione sociale c’è il 23,1% degli italiani, in aumento rispetto al 22,8% del 2023, perché neanche il lavoro è una condizione sufficiente a una vita dignitosa: il 21% dei lavoratori ha un reddito troppo basso per vivere in modo adeguato.

La storica realtà del Banco Alimentare in Piemonte ha inaugurato l'area Inclusione Sociale.
Il Banco Alimentare del Piemonte ha inaugurato l'area Inclusione Sociale
Banco Alimentare del Piemonte OdV ha inaugurato la nuova Area Inclusione Sociale. Una svolta importante, che amplia la mission dell’organizzazione: non solo distribuzione di cibo - 7.528 tonnellate nel solo 2024 - ma anche azioni di accompagnamento sociale rivolte a persone in situazioni di fragilità. In Italia, secondo i dati Istat, 5 milioni e 694 mila persone vive in condizione di povertà assoluta: vuol dire un cittadino su dieci, 2 milioni e 217 mila famiglie. A rischio povertà o esclusione sociale c’è il 23,1% degli italiani, in aumento rispetto al 22,8% del 2023, perché neanche il lavoro è una condizione sufficiente a una vita dignitosa: il 21% dei lavoratori ha un reddito troppo basso per vivere in modo adeguato. Casa, reddito, salute, alimentazione, istruzione e relazioni si condizionano a vicenda, le persone in condizione di povertà sommano, nel 58,5% dei casi, tre o più “forme di bisogno”, in un circolo vizioso che si può affrontare solo con una risposta complessiva: quella che vuole offrire la nuova Area inclusione sociale. L’obiettivo è favorire l’inclusione e l’autonomia delle persone vulnerabili attraverso percorsi tematici e collaborazioni sul territorio: ogni percorso includerà contenuti informativi, laboratori, workshop, materiali educativi e attività con partner del settore.
«Abbiamo voluto costruire uno spazio che metta in rete competenze e risorse, per offrire, oltre al cibo, strumenti per rendere la vita più sostenibile e autonoma. Crediamo che l’inclusione sociale e il benessere di ogni persona dipendano da tanti fattori, come la corretta educazione alimentare, la possibilità di curarsi e di avere un lavoro dignitoso, la capacità di gestire le risorse familiari e in generale da un’attenzione reale e concreta della società alle categorie più fragili e ai loro bisogni» spiega Maria Gabriella Ramello, responsabile dell’Area inclusione sociale.
Anche in questo nuovo percorso, il banco collabora con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: il primo percorso attivato, dedicato all’educativa alimentare, si è già tenuto nella sede centrale di Moncalieri.