L'indagine

Le crisi geopolitiche pesano sulle strategie aziendali che esportano all'estero

I risultati della ricerca sono stati presentati a Palazzo Gio Ponti, a Milano.

Le crisi geopolitiche pesano sulle strategie aziendali che esportano all'estero
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In che modo il settore manifatturiero lombardo risente delle mutazioni geopolitche che stanno caratterizzando questo momento storico particolare?

Crisi geopolitiche e strategie aziendali: l'equilibrio delicato al centro del lavoro di Confindustria Lombardia

E’ per cercare di rispondere a questa domanda che Confindustria Lombardia e Assolombarda hanno condotto un’indagine su un campione di oltre un migliaio di aziende del territorio, attive sui mercati esteri. Dalle risposte date dalle 1.012 aziende intervistate, è emerso come la netta maggioranza di loro (il 65.5%) ridefinisca le proprie strategie a causa dei fattori geopolitici. Le imprese lombarde internazionalizzate infatti nel 2024 hanno visto il 44,7% del proprio fatturato realizzato all’estero, e per l’anno in corso il dato è destinato ad aumentare, secondo le previsioni del settore, fino a raggiungere il 45.2%.

L'indagine presentata a Palazzo Gio Ponti

I risultati dell’indagine condotta con le associazioni territoriali di settore e la collaborazi

«In uno scenario di caos globale - ha introdotto i risultati dello studio il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini (nella foto) - dall’indagine internazionalizzazione emerge con forza che le imprese lombarde internazionalizzate sono consapevoli delle sfide e si adattano rapidamente ai cambiamenti e agli shock. Inserite nelle principali catene del valore internazionali, nel 2024 hanno esportato per 164 miliardi di euro e realizzano oltre il 44% del fatturato all’estero. In questa fase di incertezza e con un’Europa che, piuttosto che essere un valore aggiunto, è l’anello debole del tessuto produttivo, le imprese manifatturiere dimostrano di essere una delle poche certezze per un futuro ancora all’insegna della competitività e del progresso».

La diversificazione georgafica delle esportazioni lombarde

La situazione internazionale, tra i dazi di Donald Trump da una parte, le incertezze e le forti instabilità politiche del Medio Oriente, con all’altro capo l’India che si conferma sempre più un soggetto commerciale attivo, ha determinato una diversificazione geografica delle esportazioni: un’impresa lombarda fino a 2 anni fa serviva una media di 23 Paesi stranieri, ora questo dato è calato a 21.

«Al contempo - così nel report - del fatturato realizzato sui mercati internazionali, diminuisce la quota concentrata nel principale mercato di destinazione, pari al 22,8% nel 2024 a fronte di incidenze più elevate e in aumento negli anni precedenti. Queste dinamiche segnalano una maggiore selettività dei partner commerciali da parte delle imprese manifatturiere lombarde, sia per ridurre la dipendenza da un unico mercato al fine di essere meno esposti a eventuali shock, sia per compensare eventuali difficoltà del proprio mercato estero principale con la ricerca di destinazioni alternative (si pensi, ad esempio, alla recessione della Germania)». «Nel medio-lungo periodo, il 65,5% delle imprese manifatturiere lombarde internazionalizzate considera gli scenari geopolitici come il macro-trend di maggiore influenza sulle scelte strategiche, in prima posizione già due anni fa, ma ora assolutamente dominante. Al secondo posto si colloca l’evoluzione tecnologica (26,0%), poi l’accessibilità a materie prime critiche (18,1%), la sostenibilità ambientale (14,8%), le condizioni burocratiche e fiscali dei diversi mercati (14,1%) e la disponibilità di competenze e risorse umane (13,6%)».