L'analisi

Export Piemonte maglia nera con -3,5%: l'analisi di Unioncamere

Il Piemonte è maglia nera per le esportazioni all'estero.

Export Piemonte maglia nera con -3,5%: l'analisi di Unioncamere
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L'analisi di Unioncamere assegna al Piemonte la maglia nera per l'export, in calo del 3,5%.

Export Piemonte in calo del 3,5%: l'analisi di Unioncamere

Export in calo del 3,5%: un dato pesante per il Piemonte e in contro tendenza rispetto al dato medio nazionale. La profonda integrazione nei mercati internazionali, da sempre punto di forza della regione, in questa fase storica rende l’economia regionale particolarmente sensibile a ogni variazione della domanda estera, alle fluttuazioni macroeconomiche e agli equilibri dei tassi di cambio. Senza dimenticare la specializzazione nell'automotive che rappresenta un ulteriore «tallone d’Achille». Nei primi tre mesi dell’anno, dunque, il valore delle esportazioni di merci piemontesi si è attestato a 14,9 miliardi di euro. Anche le importazioni hanno manifestato una contrazione, seppur meno intensa (-1,1%), raggiungendo gli 11,6 miliardi. Il saldo della bilancia commerciale, pari a 3,3 miliardi di euro, si è confermato di segno positivo, sebbene in diminuzione.

«La flessione del settore dei mezzi di trasporto è attenuata dalla notevole vitalità di altri settori strategici come i metalli, il tessile e l'aerospaziale. Questi numeri sono la prova della resilienza e della capacità di innovazione delle nostre imprese. La nostra azione deve quindi puntare con forza a una maggiore diversificazione. Allo stesso tempo, accelereremo sulle politiche di innovazione e digitalizzazione per accompagnare la trasformazione dei nostri settori chiave. Trasformeremo queste sfide in un'opportunità per rendere il sistema Piemonte più forte, competitivo e diversificato sui mercati globali» commenta Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.

Il calo è la sintesi di dinamiche territoriali eterogenee

Il calo scontato a livello complessivo regionale rappresenta la sintesi di dinamiche territoriali eterogenee. La provincia di Torino, che genera il 43,7% del totale delle vendite oltre confine, evidenzia un calo del 5,4%; seguono Cuneo (16,8%), Novara (11,8%) e Alessandria (11,8%): l’export cuneese e alessandrino hanno scontato flessioni su base annua del 6,5% e 2,7%, mentre le esportazioni di prodotti del novarese hanno registrato una progressione in valore del 9,7%. Anche la vicina Vercelli ha vissuto un incremento del valore delle merci vendute sui mercati esteri (+6,6%), mentre i restanti territori hanno sofferto contrazioni di intensità variabile: si passa dal -4,3% di Biella al -11,1% del Vco e al -13% di Asti.

Il dato nazionale invece cresce del 3,2%

L’export italiano in valore, invece, ha registrato una crescita tendenziale del 3,2%: le vendite all’estero sono aumentate per il Centro (+7,9%) e il Nordest (+1,6%), sono pressoché stazionarie per il Nordovest (-0,2%), mentre hanno segnato una flessione per le Isole (-9,7%) e il Sud (-2,2%). Tra le principali regioni esportatrici, il Piemonte ha purtroppo registrato la performance peggiore confermandosi al quinto posto con una quota del 9,3%. La Lombardia si è riconfermata al primo posto, contribuendo al 25,4% dell'export nazionale e segnando una crescita tendenziale delle vendite oltre confine dell'1%.

I settori

L’analisi settoriale rivela un quadro molto articolato, con andamenti eterogenei tra i diversi comparti che compongono il tessuto manifatturiero regionale piemontese.
Al centro delle dinamiche, come di consueto, i Mezzi di trasporto: questo settore mantiene la leadership, con esportazioni pari a circa 3 miliardi di euro, corrispondenti al 20,8% del totale regionale. Tuttavia, è proprio qui che si registra la flessione più marcata, con un -15,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La performance peggiore spetta agli autoveicoli con un calo di oltre 28 punti percentuali. Anche la componentistica subisce una flessione, (-3,7%). Il comparto aerospaziale mostra segnali maggiormente incoraggianti, registrando un aumento delle vendite oltre confine del 2,8%. In positivo anche la nautica, mentre flette il ferrotranviario. Anche il settore della Meccanica, il secondo per importanza con circa 2,6 miliardi di euro di export, evidenzia una significativa contrazione (-6,6%). Gli Alimentari e bevande, un comparto che mostra maggiore resilienza, registra un export di circa 2 miliardi di euro (-2,6%). Non mancano segnali di vitalità: i Metalli crescono del +10,6%, il Tessile, abbigliamento (+2,7% per circa 1,2 miliardi) e la Chimica (+1,9% per circa 1,1 miliardi).
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, Francia e Germania si confermano al primo e secondo posto. L’aumento del 5,7% registrato in Cechia e del 10% in Brasile, si contrappone alle pesanti flessioni di Austria (-24,9%), Irlanda (-18,5%), Turchia (-30,9%) e Messico (-28,4%).