Economia

Un nuovo record per i distretti agroalimentari italiani alla fine del 2024 (prima dei dazi di Trump)

Il distretto più importante in termini di valori esportati è quello dei Dolci di Alba e Cuneo, ha realizzato oltre 2,1 miliardi di export nel 2024, ben 304 milioni in più rispetto al 2023 (+16,5%),

Un nuovo record per i distretti agroalimentari italiani alla fine del 2024 (prima dei dazi di Trump)
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A fine 2024, prima dell’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump (varati ad aprile 2025 e poi parzialmente sospesi) l’export dei distretti agro-alimentari italiani ha segnato un nuovo record, con oltre 28 miliardi di vendite sui mercati esteri e una crescita del 7,1% rispetto al 2023 (1,9 miliardi in più).

Gli ottimi risultati della filiera della pasta e dei dolci (seconda solamente a quella dell'olio)

Seconda (dopo quella dell’olio) per contributo alla crescita dell’export dei distretti agro-alimentari è la filiera della pasta e dolci: il distretto più importante in termini di valori esportati, quello dei Dolci di Alba e Cuneo, ha realizzato oltre 2,1 miliardi di export nel 2024, ben 304 milioni in più rispetto al 2023 (+16,5%), di cui 96 milioni di incremento in Germania (+68,5%), 62 milioni in Francia (+16,8%) e 58 milioni in Polonia (+71%); bene anche gli Stati Uniti (+4,4%) mercato verso cui il distretto esporta circa il 5% del totale. La filiera dei distretti vitivinicoli mantiene un buon andamento nel quarto trimestre (+2,9% tendenziale) e porta il risultato cumulato del periodo gennaio-dicembre a superare i 6,7 miliardi, il 4% in più rispetto al 2023. Il distretto principale, quello dei Vini di Langhe, Roero e Monferrato, arretra leggermente nel 2024 (-1,7%); dei 33 milioni che mancano all’appello rispetto al 2023, circa 25 sono stati realizzati (in meno) in Svizzera (-32,3%) a cui si aggiungono i 12 milioni circa nel Regno Unito (-6,1%) solo in parte compensati da Germania (+7,2%) e Stati Uniti (+3,9%), prima destinazione commerciale per il distretto, con un’incidenza sul totale esportato del 20%.

Il punto sui distretti agricoli

Per quanto riguarda i distretti agricoli, continua la contrazione sui mercati esteri per la Nocciola e frutta piemontese (-15,2% nel 2024): il forte calo nel raccolto del 2024 (causato da eventi climatici avversi) ha ridotto i flussi verso tutte le principali destinazioni commerciali, in particolare Germania (-21,4%), Polonia (-26,9%) e Arabia Saudita (-20,4%). Poco esposta la filiera agricola sul mercato statunitense: solo lo 0,5% del totale. Lieve calo, invece, il lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-0,5%), esposto sul mercato americano per il 5%.

Bene il caffè

Avanza la filiera del caffè (+9,5% nel 2024), con ottimi andamenti per tutti e tre i distretti che la compongono: il Caffè, confetterie e cioccolato torinese (unico del Nordovest) realizza 894 milioni di vendite all’estero (+7,1%): l’arretramento nei due primi mercati di destinazione, Germania (-14,6%) e Francia (-6,2%), sono più che compensati dal Regno Unito (+12,3%), Stati Uniti (+11,6%), Danimarca (+261%) e Lituania (+58%).

Quella del riso è l'unica che chiude in negativo (ma di poco)

La filiera del riso è l’unica che chiude in terreno leggermente negativo il 2024 (-1,7%). I due distretti che la compongono hanno un andamento similare: calo dell’1,6% per il Riso di Pavia e dell’1,7% per Riso di Vercelli. Per il primo, pesa l’andamento del mercato britannico (-40,6%) solo in parte compensato da quello belga (+63,3%); per il secondo, andamenti eterogenei tra le principali destinazioni: arretramento in Francia (-15,4%), conferme in Germania (+0,5%) e progressi nel Regno Unito (+13%) e in Spagna (+41%). Solo l’1,5% dell’export dei due distretti è indirizzato verso gli USA (2% per il distretto piemontese, 1% per quello lombardo).

Il distretto florovivaistico del ponente ligure è cresciuto di 18 milioni

Il Florovivaistico del ponente ligure nel 2024 ha raggiunto i 184 milioni di euro di esportazioni: 18 milioni in più di quanto registrato nel 2023, pari a un incremento del 10,6%.
«Il nuovo record dell’export dei distretti agroalimentari italiani conferma la forza competitiva delle nostre filiere e la crescente domanda internazionale di prodotti di qualità, identitari e sostenibili» commenta Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, anche se non si ferma la ricerca di nuovi mercati. «Il contesto è complesso, ma la conferma del buon posizionamento competitivo dei distretti piemontesi ci porta a pensare che le nostre imprese abbiano energie, strumenti e risorse per poter competere con successo sui mercati esteri, puntando sull’eccellenza» conclude Andrea Perusin, direttore Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo.