Aggressioni sui treni e nelle stazioni, in Liguria parte il progetto sperimentale per le bodycam
L'annuncio dopo la notizia dell'ennesimo caso di aggressione a bordo.

Progetto sperimentale per aumentare la sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni con le bodycam per il personale Fs.
Bodycam per il personale Fs: via al progetto sperimentale in Liguria
È su base volontaria la sperimentazione annunciata da Fs per gli operatori della sicurezza a bordo dei convogli in Liguria, ma ha già raccolto ampi consensi da parte degli addetti ai lavori, che evidentemente vedono nella proposta qualcosa che possa aumentare anche la loro sicurezza, oltre a quella dei passeggeri. Si tratta dell’uso delle bodycam per il personale a bordo treno. L’annuncio arriva dalla direzione regionale di Fs, il giorno dopo – caso vuole – l’ennesima notizia di un’aggressione sui convogli liguri. Nella mattinata di domenica 30 infatti il capotreno del regionale 3365 è stato vittima delle escandescenze di un passeggero, che lo ha colpito spruzzandogli addosso dello spray urticante, alla stazione di Sestri Ponente. Anche il macchinista del treno è stato colpito dal getto, e con il capotreno è stato ricoverato in codice verde al San Martino di Genova. L’episodio è avvenuto a pochi mesi di distanza da un altro fatto, in questo caso più grave: era novembre quando un altro controllore venne accoltellato dopo aver chiesto il biglietto a una coppia di ragazzi che ne erano sprovvisti, a bordo di un treno che stava arrivando nella stazione di Genova Rivarolo.
Sono 10 le boycam fornite agli operatori disponibili per 4 mesi
La sperimentazione delle bodycam avrà la durata di 4 mesi: i dispositivi forniti agli operatori sono 10, e saranno usati sui principali collegamenti ferroviari della regione ligure con «l’obiettivo – spiegano dall’ufficio relazioni esterne territoriali di Fs Liguria - di aumentare la sicurezza e la tutela del personale e dei viaggiatori».
«Per garantire il rispetto della privacy e un utilizzo regolamentato, il sistema prevede che l’operatore non possa né visualizzare né cancellare i video registrati. Inoltre, lo scarico delle immagini avverrà attraverso un sistema di log tracciato e gestito esclusivamente da personale abilitato».
La garanzia sul rispetto della privacy degli operatori e dei passeggeri
I dispositivi in uso non saranno collegati ad alcuna rete, proprio per garantire la privacy sia dei lavoratori che dei passeggeri a bordo dei treni. Inoltre «le bodycam impiegate nella sperimentazione – spiegano da Fs – sono state configurate con specifiche limitazioni per garantire la massima tutela del personale e la conformità alle normative sulla privacy. In particolare, sono state disabilitate le funzioni di GPS, SIM, audio e Bluetooth. Il dispositivo è attualmente in modalità stand-alone, ovvero non è connesso a reti esterne».
La caratteristica del funzionamento dei dispositivi è molto particolare e semplice: «Una funzione chiave della bodycam è il pre-recording (o buffering): il dispositivo registra continuamente sovrascrivendo le immagini ogni 30 secondi – 2 minuti. Nel momento in cui viene attivata la registrazione, questo intervallo viene salvato, garantendo così la memorizzazione degli eventi immediatamente precedenti all’attivazione della bodycam. Le immagini registrate saranno conservate in forma criptata e non potranno essere scaricate, visualizzate o cancellate dagli operatori che effettuano le riprese, assicurando così un elevato standard di sicurezza e trasparenza». «La registrazione verrà avviata esclusivamente nei casi in cui si ravvisino potenziali rischi per l’incolumità personale dell’operatore o di terzi». «Al termine del periodo di sperimentazione, previsto tra quattro mesi, verrà somministrato un questionario agli operatori coinvolti per raccogliere feedback sull’esperienza e valutare eventuali sviluppi futuri dell’iniziativa». La prova nelle prossime settimane partirà anche in Piemonte, Toscana, Puglia e successivamente in Lombardia.