Sanità

In Piemonte avviato l'iter per l'istituzione degli istituti di ricerca

«Finora era mancato coraggio, intuizione e fantasia, nonostante l’altissimo livello clinico, per la candidatura di nuovi Irccs. Ho voluto partire subito - così l'assessore Riboldi - nel primo anno del mio Assessorato, per recuperare il tempo perso».

In Piemonte avviato l'iter per l'istituzione degli istituti di ricerca
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Avviato in Piemonte l'iter per l'istituzione degli istituti di ricerca a 15 anni dall'inizio del primo Irccs a Casale Monferrato.

Istituti di ricerca in Piemonte, avviato l'iter per l'istituzione

Quindici anni fa iniziava a Casale Monferrato l’iter per istituire un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs) per i fatti legati alle malattie amianto correlate: ora, a percorso quasi completato, è stato creato un gruppo di lavoro regionale per progettare e implementare il riconoscimento di nuovi Irccs.
A darne notizia è stato l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, che ha presentato alla stampa il team, che sarà coordinato da Antonio Maconi direttore Dairi Aou Al-Asl Al. Ne faranno parte Carlo Picco direttore generale dell’Asl Città di Torino, Davide Minniti direttore Gnerale dell’Aou San Luigi di Orbassano, Thomas Schael commissario dell’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino, Giovanni Messori Ioli direttore generale dell’Ao Ospedale Infantile Regina Margherita, Stefano Scarpetta direttore generale dell’Aou Maggiore della Carità di Novara, Paolo Mulassano responsabile della direzione innovazione d’impatto di Compagnia di San Paolo, Franco Ripa responsabile del settore Programmazione sanitaria e socio-sanitaria della Regione Piemonte, e Mirella Angaramo responsabile del settore Affari generali e giuridico-legislativo della Regione Piemonte.

In Piemonte gli Irccs sono solamente due

Gli Irccs sono ospedali di eccellenza che perseguono finalità di ricerca, migliorando la cura delle patologie più complesse e per questo loro contributo ricevono finanziamenti pubblici.
In Piemonte, a oggi, ci sono solamente due Irccs, entrambi privati: quello di Candiolo (Torino) e quello di Piancavallo (Verbania) la cui sede legale si trova però in Lombardia. L’obiettivo è attirare e valorizzare i professionisti in Piemonte, attrarre finanziamenti e ricercatori e fornire servizi sanitari di altissima qualità ai pazienti, che non dovranno più recarsi in altre regioni per avere l’assistenza specializzata. Ad affiancare il progetto di candidatura è la Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha un miliardo di euro da investire nel quadriennio per attività di filantropia avanzata, ma è ancora da definire il contributo destinato al progetto regionale Irccs.

«Anni fa - Spiega Maconi -  la grande maggioranza degli operatori non sapeva cosa fosse un Irccs: essere qui oggi a istituire il gruppo di lavoro è un grande successo per il sistema Piemonte. Abbiamo due grandi modelli di riferimento, quello lombardo ed emiliano-romagnolo che, insieme al Veneto, caratterizzano la programmazione per cui l’Irccs è la crescita del sistema sanitario».

«Finora era mancato coraggio, intuizione e fantasia, nonostante l’altissimo livello clinico, per la candidatura di nuovi Irccs. Ho voluto partire subito - ha concluso Riboldi - nel primo anno del mio Assessorato, per recuperare il tempo perso».

L’iter ora prevede l’istituzione di sottocommissioni per specialità, come da indicazioni della legge che regola gli Irccs, poi seguirà l’analisi dello stato attuale rispetto ai criteri e alle richieste del Ministero, l’inoltro delle domande, le ispezioni governative e il lungo ciclo che validerà i nuovi Istituti piemontesi.

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