L'assessore lombardo agli enti locali: "Incrementare l'energia idroelettrica sul territorio"
«Sarà un evento che metterà sotto i riflettori la montagna lombarda e la Valtellina in particolare in tutto il mondo», sottolinea Sertori passando alla tematica turistica e ricettiva, aggiungendo che «nel 2028 si terranno le Olimpiadi Giovanili che si chiameranno Dolomiti-Valtellina», a conferma dell'importanza strategica dell'area per lo sport internazionale.

L'idroelettrico come risorsa fondamentale per l'autonomia energetica italiana, la gestione delle concessioni, l'energia solare e la preparazione della Valtellina alle Olimpiadi 2026.
Massimo Sertori, assessore agli enti locali, e l'intervento per incrementare l'energia idroelettrica
Questi i temi principali affrontati dall'assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica di Regione Lombardia, Massimo Sertori, che ha così tracciato un quadro generale sul prossimo futuro di ogni settore e tematica trattata.
«L'energia idroelettrica fa parte delle fonti rinnovabili e noi, come strategia di Paese, cerchiamo di aumentarne la produzione», esordisce Sertori, ricordando che in Italia «le materie prime che abbiamo sono principalmente sole, vento e acqua. Attualmente, considerando solo l’energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia, il 37 % è prodotto dall’idroelettrico. E di questo idroelettrico, il 27% è prodotto nella sola Lombardia. Per questo è così importante».
I vantaggi rispetto alle altre rinnovabili
L'assessore sottolinea i vantaggi dell'idroelettrico rispetto ad altre rinnovabili:
«È programmabile, perché mentre il fotovoltaico produce quando c'è il sole, l'eolico quando c'è il vento, con l'idroelettrico riempi il bacino, accumuli l’acqua e poi aprendo e chiudendo il rubinetto decidi quando produrre». Inoltre, «l'idroelettrico trasforma la forza di fonte in energia con un'efficienza dell'80%, mentre il fotovoltaico ha un'efficienza del 15%».
L'autonomia energetica è sempre più importante
Considerata la scarsità di materie prime fossili in Italia e l’importanza dell’autonomia energetica, che ha tra le conseguenze anche quella di rafforzare la forza del Paese nella politica estera, per l’Italia aumentare l’energia prodotta da fonti rinnovabili, e quindi anche l’idroelettrico, diventa un elemento fondamentale e strategico. Per lo stesso motivo crediamo sia fondamentale puntare sul nucleare e in particolare quello di ultima generazione. Un mix di produzione energetica tra fonti rinnovabili e nucleare creerebbe l’autonomia auspicata, un’assoluta coerenza con il processo di decarbonizzazione e quindi riduzione di CO2, una stabilità nella copertura dei fabbisogni sia di famiglie che di industrie e, appunto, una maggior forza nella politica estera.
Le complicazioni sull'argomento
E se il nucleare è ancora un discorso embrionale, sul tema dell’idroelettrico sorgono diverse complicazioni, come il tanto discusso tema delle concessioni, sul quale Sertori ha ripercorso l'evoluzione normativa: «Dal '99 con il decreto Bersani e, quindi, con la liberalizzazione, si stabilisce che le Regioni, nel momento in cui scadono le concessioni, fanno delle gare per il rinnovo». Tuttavia, «dal '99 al 2018 abbiamo aspettato il decreto attuativo con le linee guida per espletare le gare che non è mai stato varato e nel frattempo alcune concessioni sono scadute».
La legge per le concessioni nel 2018
Nel 2018, finalmente, arriva la legge sulla regionalizzazione delle concessioni e nel 2020, in piena pandemia, si riunisce il Consiglio regionale e approva la prima legge regionale in ottemperanza a quella statale del 2018. Una legge che prevede tre possibilità di rinnovo attraverso gara: il partenariato pubblico privato, la società mista e la gara tout court.
Regione Lombardia a fine 2024 emette i primi due bandi di gara per il rinnovo di due concessioni, attualmente in istruttoria. Recentemente, anche al convegno di fine febbraio a Roma sul tema “Idroelettrico per l’Italia”, si è ipotizzata una modifica della legge 2018 introducendo la cosiddetta quarta via:
«Consiste sostanzialmente nell’aggiungere agli attuali tre sistemi di gara una quarta opzione che innesca una trattativa con il concessionario uscente. In questo modo se si arriva a un prezzo ritenuto di mercato, chiudiamo la partita, aprendo una nuova concessione di 20, 30, 40 anni in base ai piani presentati. Altrimenti, se la trattativa non sfocia in quello che è un prezzo ritenuto di mercato, si azzera tutto e si bandisce la gara».
«Questa quarta via potrebbe concorrere a ridurre i tempi e la burocrazia», spiega Sertori, che rivela: «È un’ipotesi già portata dal ministro Gilberto Pichetto Fratin in un Consiglio dei Ministri. Tuttavia sembra andare contro un impegno che si era preso durante il Governo Draghi nel contesto del PNRR. Si tratta quindi di modificare l’impegno preso in accordo con Bruxelles: considerato che questa ipotesi ha una forte condivisione politico-istituzionale in modo trasversale, credo ci siano le condizioni per la modifica».
La crescita dell'energia solare
Tra gli argomenti trattati sul tema rinnovabili c’è anche quello della crescita dell'energia solare.
«Siamo la seconda Regione per produzione di energia solare in Italia – continua l’assessore – Stiamo facendo una legge sulle aree idonee, ovvero le aree dove si può fare una procedura semplificata per l'installazione di pannelli fotovoltaici. Questo perché dobbiamo aumentare di 8,7 gigawatt da qui al 2030 la produzione da fonte rinnovabile e la maggior parte si aumenta attraverso il fotovoltaico».
Sertori spiega la complessità della situazione: «Il decreto Lollobrigida prevede che a 500 metri dagli insediamenti industriali e a 300 metri dalle autostrade la costruzione di questi parchi fotovoltaiche debba avere una procedura semplificata».
"Non si può sostituire l'agricoltura con i pannelli fotovoltaici"
Ma l'assessore sottolinea l'importanza di un equilibrio: «Non possiamo sostituire l'agricoltura coi pannelli fotovoltaici, quindi bisogna trovare il giusto equilibrio». Da un lato abbiamo la necessità di aumentare l’energia prodotta da fonte rinnovabile perché oltre ad aumentare l’autonomia energetica e ridurre le emissioni di CO2, ci consentirà di contenere i costi dell’energia, dall’altro lato dobbiamo preservare l’economia agricola e il territorio.
L'intervento in vista delle Olimpiadi invernali del 2026
Infine, da valtellinese, l’assessore si è espresso anche sul percorso che Regione Lombardia sta affrontando verso le Olimpiadi 2026. «A Livigno e a Bormio i lavori stanno procedendo, il test event di metà marzo è andato molto bene – evidenzia, passando poi alla partita infrastrutturale – Abbiamo approfittato delle Olimpiadi per risolvere problemi atavici, come i 17 passaggi a livello, la tangenziale di Tirano e tanti altri».
«Sarà un evento che metterà sotto i riflettori la montagna lombarda e la Valtellina in particolare in tutto il mondo», sottolinea Sertori passando alla tematica turistica e ricettiva, aggiungendo che «nel 2028 si terranno le Olimpiadi Giovanili che si chiameranno Dolomiti-Valtellina», a conferma dell'importanza strategica dell'area per lo sport internazionale.