Il rapporto di Anaao Assomed

Nel Nord Ovest parità di genere quasi raggiunta nelle direzioni mediche

La percentuale di dirigenti medici donna è cresciuta negli ultimi anni, passando dal 38,4% del 2010 al 53,5% del 2024 con una prevalenza del genere femminile nelle classi di età under 45.

Nel Nord Ovest parità di genere quasi raggiunta nelle direzioni mediche
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La percentuale di dirigenti medici donna è cresciuta negli ultimi anni, passando dal 38,4% del 2010 al 53,5% del 2024 con una prevalenza del genere femminile nelle classi di età under 45.

Parità di genere quasi raggiunta nelle direzioni mediche del Nord Ovest

Tra le Regioni, solo in Sardegna le mediche sono la maggioranza; parità quasi raggiunta nelle regioni del Nordovest: in Piemonte, Lombardia, Liguria. Cresce la presenza femminile per quanto riguarda i medici di medicina generale: nel 2023 dei 37.991 medici di medicina generale il 42,3% è donna così come lo è il 69,9% del totale dei pediatri di libera scelta. Crescono anche le donne che studiano medicina ma nelle posizioni apicali ci sono quasi solo gli uomini: è quanto emerge dalle analisi condotte da Anaao Assomed e dal Sistema sanitario nazionale.

In Piemonte sono aumentate le studentesse di medicina e chirurgia

Nel focus sul Piemonte, si sottolinea come, negli ultimi dieci anni, la presenza femminile nei corsi di Medicina e Chirurgia è aumentata significativamente, passando dal 55 al 60%; un trend che si riflette anche nella sanità pubblica dove nel 2024, tra i medici ospedalieri le donne rappresentano il 56% del totale mentre 10 anni prima si fermavano al 48%. Restano però sotto rappresentate nelle posizioni di maggiore responsabilità: sono il 46% dei responsabili di Struttura semplice e solo il 25% dei responsabili di Struttura complessa ossia una su quattro. Il divario rimane ampio e se l’andamento attuale dovesse mantenersi costante, si stima che per raggiungere la parità di genere serviranno circa 6 anni per i responsabili di Struttura semplice e oltre 32 anni per i responsabili di Struttura complessa. E su 20 direttori generali, solo 2 sono donne (10%). Questo dato indica che, senza interventi strutturali, la scalata ai ruoli apicali da parte delle donne sarà estremamente lenta.

Il focus sulla libera professione

Per quanto riguarda la libera professione, circa il 40% dei medici la esercita, con un lieve calo rispetto al 2023 (-1 punto percentuale, imputabile solo alle donne (passate dal 33 al 32% mentre gli uomini restano stabili al 49%).

«Questo dato suggerisce una difficoltà maggiore per le donne nell’accedere a opportunità economiche aggiuntive rispetto ai colleghi uomini - spiega Chiara Rivetti, segretaria regionale Anaao Assomed Piemonte - forse a causa di carichi di lavoro extra-professionali (come la gestione familiare) che incidono sulla disponibilità di tempo per tali attività».

Disparità di genere anche sulla distribuzione dei contratti part time

Anche la distribuzione dei contratti part-time evidenzia una lieve disparità di genere: il 6,3% delle donne ha un contratto di questo tipo contro il 5,1 degli uomini. Rispetto al 2023, si registra un aumento di questa tipologia contrattuale per entrambi i generi, con un incremento più marcato per le donne (dal 4,5% al 6,3%). Questo suggerisce che le donne medico possano ricorrere maggiormente a soluzioni di lavoro flessibile per conciliare esigenze personali e professionali, spesso a discapito della progressione di carriera. L’analisi delle discipline mediche con più alta presenza femminile mostra come il divario nei ruoli di responsabilità sia ancora evidente. In Neuropsichiatria Infantile, per esempio, dove la presenza femminile supera il 90%, le responsabili sono poco più del 50%. In Ginecologia e Ostetricia, le donne rappresentano il 70% dei dirigenti medici, ma solo il 17% delle responsabili di Struttura complessa e il 42% delle responsabili di Struttura semplice. In Nefrologia, nonostante le donne costituiscano il 70% dei dirigenti, solo il 17% raggiunge il livello di responsabile di Struttura complessa. In Psichiatria, col 65% dei medici donne, solo il 33% arriva ai vertici.

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