Vitalizi politici della Regione Lombardia: l'assegno è stato approvato con 49 voti a favore e 17 contrari
I fondi saranno creati con delle trattenute su base volontaria dall'indennità di carica.

In Lombardia dopo anni dalla loro abolizione (era il 2013) sono stati reintrodotti i vitalizi per i politici del Consiglio regionale.
Vitalizi politici per il Consiglio regionale: reintrodotta la pensione
Per i politici della Regione Lombardia è stata reintrodotta una mini pensione vitalizia. L’assegno previdenziale per consiglieri regionali e membri della giunta era stato abolito nel 2013. Ma martedì 11 marzo l’aula del Pirellone ha approvato con 49 voti a favore (gruppi di maggioranza, Gruppo Misto e Lombardia Migliore) e 17 contrari la legge sul trattamento economico dei consiglieri.
Il provvedimento introduce un’indennità differita, a decorrere da questa legislatura regionale, a favore dei consiglieri eletti nella stessa legislatura o nelle legislature successive, e anche dei componenti della Giunta regionale e ai sottosegretari.
Una trattenuta su base volontaria dell'indennità di carica
La proposta prevede una trattenuta su base volontaria pari all’8,8% dell’indennità di carica (6.327 euro mensili) al fine di costituire un fondo che, al compimento dei sessantacinque anni di età e a seguito dell’esercizio del mandato per almeno cinque anni, riconosce ai consiglieri regionali che hanno aderito all’istituto un assegno calcolato con il metodo contributivo. I contributi trattenuti annualmente saranno rivalutati, con un incremento di 2,75 volte, attraverso una serie di coefficienti che variano a seconda dell’età anagrafica del consigliere al momento della corresponsione dell’indennità differita.
«Si tratta di un atto di giustizia – ha commentato il relatore del provvedimento Matteo Forte (FdI) -. Ridiamo dignità all’esercizio di un ruolo istituzionale senza incidere sui costi della politica perché le cifre accantonate si compenseranno con la progressiva riduzione dei vitalizi per i consiglieri in carica prima del 2013, anno in cui erano stati aboliti. Non si tratta dunque di ripristinare i vitalizi ma di dare la possibilità ai consiglieri di aderire ad un’indennità differita calcolata con il metodo contributivo. Inoltre, sempre a differenza dei vitalizi, l’adesione è a carattere volontario, non c’è nulla di automatico. Con questo provvedimento allineiamo la normativa regionale lombarda in materia a quanto già previsto e adottato in numerose altre regioni italiane istituendo un risarcimento poco più che simbolico (448 euro netti al mese al compimento del 65esimo anno di età) per il tempo dedicato alla collettività e sottratto alla professione, all’impresa, alla carriera».
Gli interventi delle opposizioni
La contrarietà delle opposizioni è ben espressa da Nicola Di Marco (capogruppo del Movimento 5Stelle), che ha presentato 13 emendamenti e un ordine del giorno, tutti respinti dall’Aula. «Oggi - ha dichiarato Di Marco - quest’aula passa alla storia reintroducendo i vitalizi aboliti 12 anni fa seppur sotto diverso nome. E’ vero che oggi si tratta di una spesa minima ma con questi 230mila euro avremmo potuto fare molte cose più utili ai cittadini lombardi. Inoltre chi ci garantisce che gli oneri a carico del Consiglio non verranno aumentati in futuro per rendere più consistente l’assegno agli ex consiglieri?».